Kreator - Violent Revolution (2021 Reissue)

Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2021
Durata:57 min.
Etichetta:Nuclear Blast Records

Tracklist

  1. RECONQUERING THE THRONE
  2. THE PATRIARCH
  3. VIOLENT REVOLUTION
  4. ALL OF THE SAME BLOOD
  5. SERVANT IN HEAVEN - KING IN HELL
  6. SECOND AWAKENING
  7. GHETTO WAR
  8. REPLICAS OF LIFE
  9. SLAVE MACHINERY
  10. BITTER SWEET REVENGE
  11. MIND ON FIRE
  12. SYSTEM DECAY

Line up

  • Miland "Mille" Petrozza : guitars, vocals
  • Jürgen "Ventor" Reil: drums
  • Sami Yli-Sirniö: guitars
  • Christian Giesler: bass

Voto medio utenti

Questo album è importante per due motivi, e bene ha fatto la Nuclear Blast a ristamparlo includendo un bonus disc con materiale live risalente all’anno di uscita ovvero il 2001.
Ora vi spiego il perché; per chi non lo sapesse, il decimo album dei tedeschi si è guadagnato negli anni il meritato pregio di essere diventato un piccolo recente classico grazie a dei brani vincenti che ancora oggi fanno parte delle scalette live dei nostri.
La seconda e più meritoria è che questo album ha dato un sonoro ceffone a quanti definivano la band di Mille Petrozza persa per sempre, perché nei nineties nessuna compagine thrash metal o quasi se la passava bene, questo perché le mode imperanti dettavano altro e si cercava di navigare facendo gli alternativi snaturando il suono originario.
Pure ai teutonici capitò lo stesso con prove non eccelse, ma nel nuovo millennio ecco arrivare questo album a cancellare il tutto con una nuova line up includendo il chitarrista finnico Sami Yli-Sirniö ex Waltari in sostituzione di Tommy Vetterli.
I nostri hanno sfoderato l’artiglieria pesante con una prestazione maiuscola ed è un album 100% thrash metal inserendo una bella iniezione melodica che non guasta ed una prestazione eccellente del frontman Petrozza.
Basta sentire la titletrack con la riconoscibile intro “The patriarch” per essere sconvolti, batteria e chitarre spianate e la voce cruda e aggressiva del singer, poi che dire della bordata “Servants in heaven, kings in hell” oppure la lunga “Replicas of life” che dura oltre i sette minuti ma non molla il colpo.
Un album da avere, possedere e celebrare, ragazzi miei, se vi dovesse mancare, fate vostre questa ristampa e alzate il volume per una violenta rivoluzione in musica, prosit!
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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