Spesso, anzi, di solito, prima ascolto e, solo poi, prendo qualche spunto per la scheda del gruppo e qualche notizia per chi ne abbia voglia.
TMUH/TMUH non fa eccezione: con un titolo del genere, però, mi si sono drizzati anzitempo i bulbi.
Dal primo play al Cern il passo è breve. Dal bosone pe(n)sante a Human di Bertrand nemmeno c'è Spazio.
Se si spara a tutto volume, dai terzi ascolti in poi, in alcuni passaggi craniosacrali, possono udirsi, a mo' di allucinazioni uditive, battute di
Allen, moniti di P.P. Pasolini, difetti di impersistenza,
rupestri-erie ogni giorno sempre più nuove... etc
Ahz! torniamo a posto da quel passo [magari le urgenze della combo erano tutt'altre!] (risate)
Di nuovo: "Ask the Wolf"
Voi dredggiosi Vi riconoscerete.
Da Roma... Questo fa noi urbani ehm... umani
I nostri capitolano nel catalogo della Fluttery Records
che è una sorta di galleria dove si può fingere di empatizzare a smorfie senza che qualcun* si aspetti chissaquale attaccamento ossitocinico...
dove... anche gli "ipsternauti" possono liberarsi dall'ansia di esser stimati
(burinate in sala)
...Due chitarre, due trame complementari, zero cantanti, zero neosintesi, qualche samples azzeccatissimo (opener), dei patterns universali.
L'omomimo esordio della combo italiana è un bancomat in un'isolato paesaggio di dune e macchia mediterranea // un dispositivo inutile quanto necessario // un aggeggio attuale ma fuori scala, fuori luogo, fuori posto, fuori e basta.
"why do humans do science?
why do they do art?
the things thar are least important for our survival, are the very things that make us human"
Savas Dimopoulos:
Non fate * furb* // posizionatevi nel centro dell'infinito
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