Nonnnnonnnono. Ed ancora no. E questa sarebbe la terza release de Ill Nino? La band che doveva prendere il posto dei Sepultura nei cuori dei kids? Uhmm... 'One Nation Underground' è un album scialbo e senza mordente, ove i ragazzi provenienti dal Sud America (fatto salvo per l'ex-Machine Head Ahrue Luster, già al secondo album con la band di Chavarri & Co.) girano sempre con il freno a mano tirato. Purtroppo la violenza e la carica dei primi due dischetti si è imbastardita con l'Emo, ed il buon singer Machado da animale pericoloso e selvaggio si è trasformato in un docile animaletto da appartamento (la voce ce la siamo dimenticata????). Ok, ci sono delle songs che suono buone (vedi 'This Is War', che erroneamente lascia presagire ad un album molto, molto heavy, la seguente 'My Resurrection' e - quello che probabilmente sarà un tormentone da radio - 'All I Ask For', decisamente ruffiana, ma ben calibrata), ma nel complesso questo dischetto non è neanche lontanamente paragonabile con 'Revolution Revolucion' e con 'Confession', risultando più simile ad un pugno di mosche che altro. La produzione poi di sicuro non aiuta, più orientata ad una pre-produzione che ad un album ufficiale... piatta e senza spinta (anche le percussioni hanno dinamicità paragonabile allo zero). Peccato. Un caloroso consiglio: se sullo stesso scaffale trovate Ill Nino e Soulfly, andate tranquillamente diretti tra le corde vocali del buon Max.
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