Il nuovo e promettente fiore all'occhiello di casa Lion Music arriva dal principato di Monaco dopo un precedente concept (2001), partecipazioni a festivals in supporto ad Arena, Pendragon, Van Den Plas, Everon, Ray Wilson, e come è già successo per il nuovo cd dei Magenta, anche "7 deadly songs" è un concept sui 7 peccati capitali i cui brani non sono legati tra loro.
Dalle diverse estrazioni musicali dei singoli membri ne è scaturito un sapiente ed equilibrato concentrato di prog, metal, classic rock, fusion, tale da far chiamare in causa gli Spock's Beard più ispirati ("Beware of darkness", "The light"), con un'eleganza stilistica fuori dal comune ed una melodia che non intralcia le complesse strutture ritmiche che vedono coinvolti in parte uguale tutti gli strumenti, con menzione particolare per basso e batteria (molto in stile Nick D'Virgilio), mentre il cantato limpido e cristallino di Julien Vallespi mi ricorda un po' Gary Chandler (Jadis) e Ted Leonard (Enchant). La parte di pubblico che cerca nel new prog o nel prog metal quella freschezza ed originalità unite a tecnica sopraffina eviti di dar peso al pessimo disegno in copertina o al nome della band che può far ispirare cose tipo Jefferson Airplane, Gong o altri gruppi psichedelici. Produzione eccellente (strano per un prodotto della Lion Music) e bonus track nella versione giapponese ("The man outside"), se qualcuno non gli pianifica un tour sarebbe interessante fare un salto in qualche locale del Principato a vedere come suonano dal vivo questi "European Spock's".
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