Ammetto la mia ignoranza, non conoscevo questo quartetto svedese che calca le scene dalla metà dei ’90 ma per fortuna ho colmato questa lacuna!
La band infatti suona un grintoso, viscerale heavy stoner di prim’ordine, sorretto da vocals acute del buon Magnus Ekwall (che ricordano come timbrica i migliori Chris Cornell e Apollo Papathanasio ), una sezione ritmica roboante e chitarre distorte e pastose ma con un suono inconfondibilmente heavy, il tutto condito da un groove irresistibile. Credo che la cosa più difficile per un recensore di musica sia proprio quello di trasmettere al lettore le stesse sensazioni di chi ascolta un disco e la mia ”paura” con questo “
Born From Fire”, ultima fatica discografica del combo, è proprio questa … di non riuscire a trasmettere tutto l’entusiasmo che mi ha preso fin dalle prime note. Le influenze musicali sono chiaramente risalenti ai ‘70 e a bands quali Black Sabbath, Deep Purple, Led Zeppelin, ma anche ai ’90 con grunge-stoner metal bands quali Soundgarden, Alice in Chains, Monster Magnet, Kyuss, Spiritual Beggars davvero un mix perfetto e tutt’altro che indigesto, a dimostrazione del fatto che fare proprie le influenze e saperle rielaborare in modo intelligente non è cosa così difficile.
L’iniziale “
Stone Believer” detta subito le coordinate del sound, un mid tempo potente con rif pesanti come macigni ma incredibilmente freschi e grintosi, in “
Snake Charmer Woman” le chitarre accellerano creando il tipico suono motorheadiano ( che nostalgia! ) , grande song adrenalinica, ”
Ghosthorse” è pachidermica col suo riff alla Black Sabbath ed un bel solo in “twin-guitars”, “
Keep It Together” è un lento acustico all’inizio ma che diventa subito elettrico acquistando di potenza, segue “
Spirit And the Spark” gran mid tempo dal ritmo ipnotico, “
Skull & Bones” è a discapito del titolo il pezzo più easy del full length ma comunque di buona fattura col suo ritmo ballerino,
“Set Free Black Crow” è un mix fra grunge e stoner un brano cadenzato con un bridge lisergico nel mezzo, “
Electrical Sons” ha un ritmo sincopato dettato dalla linea di basso, “
Hollow Of Your Hand” è uno splendido brano elettrico con chorus coinvolgente, synth in sottofondo, un bridge suadente nel mezzo e un mood grunge degno dei migliori Soungarden; la magnificenza continua con
“Unchain Yourself”, lento dall’atmosfera avvolgente e misteriosa sorretto da vocals grandiose ed un crescendo metallico sul finale, “
Revelation” è lenta e pesante e gioca sui riff di chitarra e sulle linee vocali sempre in grande spolvero, chiude
“Metamorphosis” , praticamente una litania spoken con effetti di sottofondo abbastanza inquietante nella sua intrinseca stranezza, è probabilmente l’unico filler di un disco altrimenti emozionante e grandioso!
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