Dopo i deludenti "Cosmovision" e "Silent Room", tornano i francesi Nightmare, un tempo tra i gruppi di punta della bistrattata scena metal francese, grazie ad un disco superlativo quale "Power of the Universe" (1985). Ottimi on stage, ma fiacchi e banali su disco, i Nightmare del post-reunion confermano questa impressione, con un album che non spiazza e si ripete non lontano nei contenuti dai suoi due predecessori. Heavy classico, ma fortemente influenzato dal power degli ultimi anni, con la voce di Joe Amore, molto vicina a R.J. Dio, a farla da padrona. "The Dominion Gate" è indubbiamente meno prolisso e noioso del concept album "Silent Room", ma manca troppo spesso di mordente, colpa anche di una produzione molto fredda che non rende giustizia al sound della band. Troviamo brani validi come "A Taste of Armageddon" o la rainbowiana "A Messenger of Faith" (indubbiamente la migliore), ma anche brani evitabili come "Temple of Tears" con le sue tastierine di dubbio gusto. Nel complesso si tratta di un disco ben suonato, ma che proprio non riesce ad avere quel qualcosa in più che lo possa spingere oltre la sufficienza stiracchiata. E ringraziamo Joe Amore che salva la baracca, altrimenti sarebbe da usare come sottobicchiere. Liricamente da segnalare "Secret Rules", brano sulla setta Beati Paoli che operò a Palermo tra la fine del XV secolo e la prima metà del XVI secolo, introdotta da una citazione in lingua italiana.