I
Vallenfyre sono una band fondata sette anni fa, quindi nel 2010, da
Gregor Mackintosh, noto alle cronache metal per essere da sempre chitarrista dei
Paradise Lost.
La formazione in questione assume la connotazione di superband in quanto al buon Gregor si affiancano
Hamish Hamilton Glencross, ex chitarrista di altre band inglesi di una certa fama come
Solstice e
My Dying Bride, ed almeno inizialmente
Adrian Erlandsson, già batterista di
At the Gates,
Cradle of Filth ed altri mille.
In questi sette anni i Vallenfyre hanno inciso ben tre dischi eppure fino a questo momento non vi era alcuna recensione sul nostro portale. Il perché ce lo spiega proprio il buon Gregor che poche settimane fa ha dichiarato che "
Fear Those Who Fear him" sarà probabilmente il loro ultimo disco.
Parole testuali:
“can't deny that, but I can't say that I take it too seriously. Again, like with PARADISE LOST the music is quite serious, but it's like, you know, having a few drinks and going down to the pub with your mates type of thing”
Quindi una sorta di zingarata tra amici fatta un po' per passare il tempo, un po' per divertirsi, un po' per alzare due spicci senza coinvolgere ogni volta l'onnipresente Nick Holmes, magari farsi due birre e chissà cos'altro.
Resta da capire il perché noi dobbiamo sborsare dei soldi per far passare un po' di tempo a Gregor visto che il death metal proposto dai suoi Vallenfyre, peraltro attualmente abbastanza riflesso sulla band madre,
vedi la direzione presa dal deludente "Medusa", risulta assai ordinario e privo di particolare interesse.
Ppr farla breve, se i nostri non avessero già un certo ruolo all'interno del panorama metal, presente o passato che sia, difficilmente dischi come questo o i suoi due predecessori avrebbero trovato l'interesse di una qualsivoglia etichetta discografica, figuriamoci quello della Century Media.
Alla fine della fiera le uniche due cose lodabili della questione Vallenfyre sono il motivo - perlomeno dichiarato - della loro nascita, ovvero rendere onore al padre di Gregor scomparso a fine 2009, ed il tipo di death suonato ovvero death metal vecchio stile, molto primordiale e privo di qualsivoglia influenza moderna o contaminata.
Per il resto poco altro da segnalare se non qualche onesta scapocciata, il growl piuttosto valido di Gregor ed una durata piuttosto anni '80 da vecchia cassettina basf da 46 minuti.
Se questo può bastarvi...beh allora i
Vallenfyre potrebbero fare al caso vostro e con una trilogia avreste sottomano la loro intera discografia. mica male no?
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