Mi piace sempre avere tra le mani un debut album perchè è parecchio interessante vedere l'opera prima di una band, spesso giovane e non ancora interamente piegata a certe logiche discografiche.
Con i teutonici
Conclusion Of An Age poi possiamo parlare di un esordio assoluto in quanto, sebbene formatisi nel 2014, i cinque ragazzi bavaresi prima di questo "
Captains and kings" licenziato da
Dr Music Records non avevano rilasciato nemmeno un EP.
Il combo ha poi una storia comune tra le band giovani: ex compagni di scuola riuniti dalla passione per l'heavy metal. E' così che i fratelli
Michael e Julian Kaiser (entrambi alle sei corde) insieme al bassista
Micha Mangold, al vocalist
Kevin Di Prima ed al batterista
Philip Deuer gettano le basi dei
COAA.
"
Captains and Kings" non è un album perfetto, sarebbe stato pretendere troppo da un'opera prima, ed ha sostanzialmente tre grossi limiti che con il trascorrere degli ascolti si palesano evidenti:
1) la band è chiaramente influenzata (eufemismo) dalle band della scena heavy/melodica moderna quali Avenged Sevenfold e Trivium su tutti, perciò il lavoro non brilla chiaramente di originalità;
2) la struttura delle canzoni e la stessa composizione dell'album è piuttosto ripetitiva: i nostri hanno qualità musicali, tecnica e gusto da vendere ma procedono in modo troppo piatto, senza scossoni in grado di rendere in qualche modo memorabile una parte del platter;
3) i brani sono mediamente lunghi per una proposta di questo tipo e, sebbene rispettino la classica forma-canzone intro, strofa, bridge, ritornello,assolo e chiusura i tempi sono piuttosto dilatati e non del tutto esenti da passaggi di riempimento.
Detto questo però vi sono anche parecchi spunti molto interessanti:
ci sono riffs potenti e serrati come nell'opener "
Infinite War", intrecci melodici raffinati e velocissimi nella successiva "
The Broken Throne", trovate azzeccate quali l'utilizzo di archi durante l'incipit della title track "
Captains and kings" che probabilmente è l'apice di tutto l'album per la grande pulizia tecnica durante tutta la sua durata unita ad una buona dose di aggressività.
"
Tyranny falls" è un altro pezzo palesemente derivativo ma di sicuro impatto grazie anche alla prova davvero ottima di
Kevin Di Prima che -sebbene punti molto più su accenti melodici che aggressivi- riesce ad essere convincente e mai in difficoltà.
Non mi ha convinto invece la strumentale "
Surrounded by Enemies", non tanto per l'interpretazione (sempre all'altezza) della band quanto perchè sembra più un pezzo da rifinire più che una canzone vera e propria.
Chiude l'album la lunga power ballad "
Time Collapses" che probabilmente offre le coordinate più nelle corde dei
COAA: grandissimo gusto per la melodia con aperture non eccessive a parti più tirate.
Tirando le somme un debutto convincente che -nonostante i difetti di gioventù- ha molte più luci che ombre e merita sicuramente di non essere liquidato con un ascolto distratto.
La qualità tecnica del quintetto è di prim'ordine: sta solo a loro adesso uscire dall'ombra delle celebri bands alle quali si ispirano e camminare con le proprie gambe.
Conclusion Of An Age - "
Days turn into night"
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