Bloodway - A Fragile Riddle Crypting Clues

Copertina 7,5

Info

Genere:Avantgarde
Anno di uscita:2017
Durata:45 min.
Etichetta:I, Voidhanger Records

Tracklist

  1. NOT WHOM, BUT WHERE
  2. THE STARTLING GROTESQUE
  3. DON'T WAKE THE VOID
  4. MIDLIGHT SCOUT
  5. PRISON PARADISE
  6. THE INCIDENT
  7. ENCOUNTERS TO PRAY FOR
  8. A FRAGILE RIDDLE CRYPTING CLUES

Line up

  • Mihai Andrei: bass
  • Alex Ghita: drums, percussion
  • Costin Chioreanu: guitars, vocals, effects

Voto medio utenti

I rumeni Bloodway chiudono con il nuovo "A Fragile Riddle Crypting Clues" la trilogia iniziata nel 2014 con l'EP Sunstone Voyager and the Clandestine Horizon e proseguita l'anno dopo con "Mapping the Moment with the Logic of Dreams", e lo fanno nello stesso modo con il quale avevano iniziato: con classe.
La miscela di black metal, heavy rock, psichedelia, dark e progressive del terzetto, infatti, è caratterizzata da una classe fuori dal comune, di quelle che ho la hai o non la hai, tanto che anche il nuovo album, sempre licenziato, come i precedenti, dalla nostra, validissima, I, Voidhanger Records, è un lavoro magistrale nel sapere unire, in maniera fluida, le varie componenti del suono dei Bloodway durante lo scorrere di otto brani intricati, ma perfettamente fruibili, e quasi "semplici" nel saper colpire sin dal primo ascolto grazie alla loro immediatezza ed alla loro sfrontatezza molto "rock'n'roll".
Certamente la indiscutibile bravura tecnica dei musicisti è uno dei segreti del gruppo, ma sono soprattutto le atmosfere "sinistre" ed oscure, unite agli intrecci strumentali, a fornire quel tocco speciale ad un album in costante tensione e divenire nel quale, praticamente mai, si è in grado di prevedere cosa il gruppo potrà fare in un brano o nell'altro.
Se conoscete l'abilità di artista surreale del leader Costin Chioreanu (qui sul sito Graphic Noise), abilità molto apprezzata nel mondo del metal visti i tanti artwork realizzati dal Nostro, potrete capire come la musica di "A Fragile Riddle Crypting Clues" risulti essere perfetta per dare una forma sonora a quest'arte visiva in una sorta di matrimonio artistico celebrato a suon di cambi di ritmo, riffing articolato, basso notturno e scream afono in una cattedrale, probabilmente spoglia di ogni orpello, che altro non è se non la percezione che della realtà ha l'artista rumeno, una percezione in cui il mondo è una sorta di prigione con mura virtuali dentro le quali i prigionieri sono tali per loro volere.
Ancora una volta, e di questo sono contento, la musica di qualità si trova proprio dove non te lo aspetti, ma proprio per questo la sua fruizione diventa ancora più bella ed intrigante: esattamente come il mondo, ricco di profonde visioni e forti emozioni, dei Bloodway.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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