Copertina 5

Info

Anno di uscita:2017
Durata:32 min.
Etichetta:Antigony Records

Tracklist

  1. ROOTS AND BONES
  2. BLACK HANDS
  3. INTROSPECTIVE
  4. MINDTRIP
  5. KARMIC LAW
  6. THE PERFECTION EXISTS
  7. NEVERBLOOM
  8. SHIVA
  9. SKYBURIAL

Line up

  • Mirko Antoniazzi: vocals
  • Cris Merz: guitars
  • Nico Tommasi: guitars
  • Filippo Tonini: drums
  • Dionis Platon: bass

Voto medio utenti

I Prologue of New Generation sono una band proveniente da Trento che dopo cinque anni di gavetta riesce finalmente ad avere la propria occasione pubblicando il suo album sulla lunga distanza intitolato “Mindtrip” tramite Antigony records. La proposta dei nostri, perlomeno nelle loro intenzioni, è quella di miscelare modern metal, djent e progressive con un gusto melodico riservato ovviamente ai chorus.
Manco a dirlo, Periphery e Monuments sono i nomi di riferimento per il quintetto trentino, tuttavia tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare ed in questo caso il mare sembra essere un oceano, viste le tante cose che ancora non vanno nel songwriting dei Prologue of a New Generation.

Innanzitutto non è dato sapere dove sia stata celata la parte progressive della loro musica dato che “Mindtrip” sembra esserne piuttosto sprovvisto, inoltre un grosso problema della prestazione dei nostri è rappresentata dalla prova vocale del buon Mirko Antoniazzi, inadeguato sia nei vocalizzi estremi, assai spompati e fiacchi, sia in quelli effettuati con voce pulita, davvero troppo poco curati e dal sapore fin troppo amatoriale per gli standard del 2017, tanto che un brano fondamentalmente interessante come “Introspective” viene ridotto a qualcosa di simile ai coretti punk-pop adolescenziali di qualche surfband non appena si aprono le porte delle clean vocals e purtroppo non parliamo di un episodio isolato.

Si prosegue così, tra qualche buona intuizione e troppi, troppi momenti di stanca lungo la mezz'ora abbondante di “Mindtrip”, un lavoro ancora acerbo, privo di inventiva, disomogeneo ed anche non equilibrato anche all’interno della stessa band, tra una buona prestazione esecutiva a livello di chitarre ed il resto da migliorare, specie come detto una parte vocale totalmente da rivedere, ma anche la parte creativa e la struttura dei brani, così come attualmente concepiti, sono assai distanti da qualcosa di meritevole e capace di emergere.

Sarà per la prossima.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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