Li aspettavo al varco i
Phantom 5 dopo il non esaltante, almeno per me, debut di solo un anno fa, e per fortuna l'attesa è stata ripagata. Anche questa volta la nostrana Frontiers ha dato fiducia a questo "supergruppo" ( stavolta senza Francis Buckholz ex Scorpions al basso) e ha prodotto un ottimo disco di melodic hard - rock made in Germania, nel quale rispetto al precedente il songwriting è più fresco, i riff sono più granitici e in generale l'affiatamento tra i membri è migliorato alla grande. Prova ne sono i primi quattro brani del disco che offrono quanto di meglio ci si possa aspettare, dall'iniziale
"The Change In You" dalla linea di basso pulsante e dal riffama deciso che aprono su un chorus contagioso, a "
Crossfire" che sa di Whitesnake ( periodo 1987) nell'inizio con i synth per diventare poi più "scorpioniana" nel prosieguo decisamente duro,
"Baptised" è un hard rock quadrato sorretto da un buon riff di chitarra, mentre "
Read Your Mind " inizia anch'essa con i synth e subito si muove su ritmiche e chorus irresistibili nei quali la componente melodica è predominante.
La titletrack trae in inganno col suo inizio pianoforte/voce che farebbe pensare ad una ballad ed invece è una traccia vivace, sostenuta, con chitarre decise, la consueta dose di melodia, un bridge centrale, chorus contagioso e lungo solo a sfumare, "
Child Soldiers" gira su una chitarra rock sostenuta e su rallentamenti pre e post - chorus, da apprezzare l'ottimo assolo centrale e l'arpeggio successivo. Siamo così giunti all'immancabile ballad elettrica "
Do You Believe In Love" che ricorda gli Scorpions periodo "
Savage Amusement", sostenuta da una bella linea di basso, mentre "
Phantom Child" è un roccioso mid tempo che gioca sugli intrecci delle chitarre e su un chorus da cantare a squarciagola, "
Had Enuff" è un'altro mid tempo sostenuto da una linea di chitarra e una melodia fortemente debitrici verso gli Scorpioni tedeschi del nuovo millennio, mentre con "
Shadows Dance" il ritmo accellera proponendoci un hard rock solido e quadrato nel quale le vocals graffiano, chiude l'immancabile lentone "
Reach Out" voce, piano e chitarrona in sottofondo unite ad una melodia sdolcinata ma efficace quanto basta.
Se cercate innovazione o particolari spunti di interesse, questo "
Play To Win" non fa al vostro caso, ma se amate l'hard melodico di classe, con composizioni fresche, melodie in primo piano, esecuzione e produzione impeccabili, fatevelo vostro.
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