In ambito musicale sette anni di pausa fra un album e l’altro equivalgono all’eternità. Il rischio di esser dimenticati in un mondo sempre più appiattito sulla fruizione usa e getta di qualsiasi forma di intrattenimento è molto alto, ma, a quanto sembra, ciò non sembra interessare i
Decrepit Birth che si sono presi i loro tempi per dare alla luce il successore di “
Polarity” datato 2010.
Certamente non se ne sono stati con le mani in mano (p.e.
Bill Robinson ha cantato nei live dei
Suffocation), ma in questo periodo qualcosa deve esser successo poiché è evidente che “
Axis mundi” non segue la stesse coordinate del precedente lavoro.
Non che i Nostri si sian dedicati ad altro, le evoluzioni tecniche, le ritmiche serrate, il riffing compatto c’è tutto, ma è palese che si sia preferito puntare più sul groove e ad una “”semplificazione”” (virgolettato obbligatorio, stiamo parlando sempre dei
Decrepit Birth) piuttosto che stupire l’ascoltatore lasciandolo a bocca aperta.
Fatta questa doverosa premessa, “
Axis mundi” rimane un album valido, solo che difficilmente lo troveremo nella top ten di fine 2017, ci sono pezzi che oscillano fra il buono e l’ottimo come “
[I]Hieroglypic[/I]” e “Trascendental paradox” ma anche passaggi catalogabili semplicemente come non memorabili che non ti aspetteresti da una delle band guida del death/brutal ultratecnico.
Chiudono ben tre cover: “
Orion” dei
Metallica, “
Desperate cry” dei
Sepultura e “
Infecting the crypts” dei
Suffocation suonate come farebbe una cover band senza aggiungere alcun tocco personale
.
A rischio di esser sbeffeggiato da colleghi e lettori, penso che questo risulti esser il loro lavoro meno coinvolgente. O il meno bello.
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