Parlare dei
Warrior Soul significa per forza di cose parlare del loro cantante,
Kory Clarke, un personaggio quasi unico non solo nella scena punk rock statunitense, ma anche in quella internazionale. Istrionico, carismatico irriverente, aggressivo, intelligente, creativo (oltre che musicista è anche pittore), esplosivo e trasgressivo, da sempre
Clarke porta avanti la propria band e i propri messaggi con una coerenza invidiabile e senza compromessi, un atteggiamento che mantiene anche in ogni sua esibizione live. Il nuovo lavoro in studio porta avanti un percorso iniziato circa trent’anni fa, mai concluso e senza interruzioni; in poco più di mezz’ora di durata, i
Warrior Soul riescono a riunire un concentrato di pezzi composti da riff aggressivi nella loro semplicità, sostenuti da una produzione ruvida ed essenziale, appropriata per il genere.
Su tutto domina la voce di
Clarke, che fin dalle prime note di “
American Idol”, un’introduzione per voce recitante e chitarra, dimostra di essere ancora una volta il motore trainante, la forza principale della band. I messaggi a forte connotazione politica, un altro aspetto che caratterizza da sempre i
Warrior Soul, schierati, ancora una volta senza compromessi, contro fascismi, dittature e compagnia cantante, continuano anche qui, tra le risate sommesse che fanno da sottofondo a “
Goin’ Broke Gettin’ High” e le storie da lotta per la sopravvivenza di “
I’ve Got The Rock”, un brano che, probabilmente, avrebbe fatto la gioia di
Lemmy per il suo stile alla Motorhead. I brani di “
Back On The Lash” sono diretti come schiaffi, riportano l’attenzione su temi sociali e ci ricordano che la musica può, e anzi deve, portare anche messaggi “impegnati”. Se poi lo fa tramite un personaggio più unico che raro, abituato a suonare ovunque nel vero senso della parola (alcuni anni fa, nel corso di uno dei loro tour, i
Warrior Soul si esibirono in Italia in quella che si potrebbe definire solo come una sala prove, per giunta piccola), l’obiettivo sarà centrato in pieno ancora una volta. L’album si chiude con un messaggio poco fiducioso nel futuro, con la frase “You can’t save rock ‘n roll” alla fine di “
That’s How We Roll”.
Kory Clarke forse ha ragione, ma fino a quando lui e i
Warrior Soul continueranno a sputarci addosso i loro messaggi forti e i loro ritornelli esplosivi, allora continuerà ad esserci qualche speranza di sopravvivenza.