Con il freddo arriva tutti gli anni anche il momento degli album a tema natalizio. Quello inciso da
Tarja Turunen sembra avere un intento più oscuro rispetto a tanti altri, considerando che il sottotitolo è appunto “
Score for a dark Christmas”. Abituati però a tanti film di Tim Burton e a tanti altri album con sfumature dark, se davvero l’intento di questo lavoro è solo quello di rivedere diversi brani (più o meno classici) in tema con le festività dando loro una connotazione più oscura, il risultato è riuscito solo a metà. È vero che
Tarja, armata quasi esclusivamente della sua voce e di arrangiamenti per la maggior parte scarni, si impegna al massimo per dare a brani come “
We Whis You A Merry Christmas” una sfumatura diversa, più intimistica e malinconica. Allo stesso tempo però, nella maggior parte dei casi, l’associazione tra sua bella voce e lo spirito più profondo dei brani è tale da lasciare del tutto da parte le sensazioni malinconiche. Se quindi si prende “
From Spirits…” come uno dei tanti album in tema con la stagione prodotti da artisti legati al mondo del metal, allora un posto nella nostra playlist della Vigilia di Natale lo merita a pieno titolo.
L’album è chiaramente modellato intorno alla voce di
Tarja, permette di sviscerarne tutte le sfumature e porta l’ascoltatore verso una dimensione meditativa, anche in occasione di “
O Tannenbaum”, senz’altro l’episodio più arioso. Si tratta anche di un lavoro che vuole anche compiacere i fan di più Paesi, dato che i brani sono cantati in tedesco, inglese, latino e spagnolo e spaziano dal “
Pie Jesu”, che ha le sue origini nella Messa da Reqiuem, a quella “
Have Yourself A Merry Little Christmas” che non può mancare in quei classici film ambientati a Natale a New York che affolleranno i palinsesti televisivi tra poche settimane. Non si tratta di un album metal in senso stretto, considerando che gli accompagnamenti musicali sono appunto ridotti all’osso e sono più che altro orchestrazioni senza l’ombra di un qualcosa che somigli anche vagamente a un distorsore. Nonostante questo, i fan di
Tarja saranno contenti di ritrovare la loro beniamina in una delle sue performance più impeccabili, e anche chi non l’avesse apprezzata nel suo passato con i
Nightwish non dovrebbe avere problemi in questo caso, data la totale diversità dello stile e dei contenuti. Se dunque doveste percepire la presenza di qualche fantasma durante l’ascolto di questo album, state tranquilli: si tratta di spiriti gioiosi che non vogliono oscurare l’atmosfera di festa.
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