Non è la prima volta che mi capita di recensire album di ispirazione
spaghetti western (penso ai
Redwest o agli
SRBM). Nati nel 2012 come tributo rock alle colonne sonore dei film di
Sergio Leone e seguaci, i
Dollaro D'Onore esordiscono solo oggi con questo
"Il Lungo Addio", full-length che contiene 6 brani inediti e 4 cover - se così si possono definire - di altrettanti classici del cinema del genere sopraccitato.
La band ce la mette tutta per "imbastardire" il sound caratteristico di
Morricone & Co., con risultati però spesso altalenanti. Se tracce come
"Un'Oncia Di Piombo Nel Cuore" (dai connotati heavy) o
"Duello Al Camposanto" (dal break d'ispirazione progressiva) non lasciano dubbi sulle capacità del quartetto, a prevalere sono comunque le cose meno incisive -
"E Lo Chiamarono Giustizia" e la titletrack abbondano (volutamente?) di cliché, la cantata
"The Buried Gun" (unica del lotto) non spicca per la melodia ma per l'arrangiamento,
"C'era Una Volta Il West" ricorda più
"A Whiter Shade Of Pale" che i Pink Floyd come era invece nelle intenzioni della formazione italiana. Non mancano poi gli episodi "a metà strada", formalmente inattaccabili ma mai davvero memorabili - la drammatica
"La Mano Sinistra Del Diavolo", dedicata alla memoria di
Bud Spencer, o la forzata (almeno alle mie orecchie) rilettura de
"Il Mucchio Selvaggio".
Buona l'idea, meno riuscita la realizzazione.
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