Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2018
Durata:41 min.
Etichetta:I, Voidhanger Records

Tracklist

  1. JUTE GYTE - HELIAN
  2. SPECTRAL LORE - HELIAN

Line up

  • Spectral Lore - Ayloss: all instruments
  • Jute Gyte - Adam Kalmbach: everything

Voto medio utenti

Due tra i più interessanti esponenti della musica "estrema" per certi versi d'avanguardia come il greco Spectrla Lore e l'americano Jute Gyte, uniscono le loro forze per registrare questo split album incentrato su "Helian" un poema di Georg Trakl, artista dell'espressionismo austriaco, che concepì nel 1913 quello che lo stesso artista definisce il suo lavoro più prezioso e sofferente.
Ayloss e Adam Kalmbach, i due uomini dietro i gruppi, rielaborano, ognuno secondo la propria sensibilità, l'opera del poeta austriaco dando vita a due lunghi brani (entrambi sopra i venti minuti) che altro non sono se non una sorta di dolorosa osservazione della morte e della decadenza umana, il tutto connesso con i misteri dell'esistenza e di dio.
Dal punto di vista strettamente musicale le differenze tra le due opere sono piuttosto marcate: Spectral Lore ci offre un brano oscuro, tormentato, più "classicamente" metal oseremmo dire, in cui chitarre dai toni ribassati duettano con una prova vocale profonda e sottilmente malvagia per un risultato finale all'interno del quale non manca quello spirito "progressive" black che caratterizza tutto il progetto greco. Certamente la qualità che si respira nel brano è molto elevata e l'originalità in termini di songwriting di Ayloss non può essere messa in discussione.
Jute Gyte, invece, di "Helian" ci presenta una versione certo tormentata, ma caratterizzata da un approccio psichedelico molto marcato esaltato da continue, e strambe, dissonanze che contrastano con il mood sofferente del brano per un risultato finale, in questo caso, che punta maggiormente sulla sperimentazione rispetto al collega greco.
Anche nel caso dell'artista americano è evidente la qualità del songwritng e preferire questa interpretazione all'altra diventa, a mio avviso, mera questione di gusti personali data l'elevata qualità dell'una e dell'altra.
Insomma, la I, Voidhanger Records, etichetta che promuove questo interessantissimo esperimento musicale, continua a non sbagliare un colpo e ci da la possibilità, per chi non li conoscesse, di entrare in contatto con due artisti a loro modo unici che, sono sicuro, difficilmente potranno deludere gli ascoltatori più attenti tra di voi.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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