Copertina 7

Info

Anno di uscita:2017
Durata:46 min.
Etichetta:Andromeda Relix
Distribuzione:GT Music

Tracklist

  1. TOKYO AVENGER
  2. LIE TO ME
  3. GOLIATH
  4. FEARS
  5. GET AWAY
  6. PSYCHO
  7. MAMMOTH KING
  8. PRESSURE
  9. YOGA FIRE
  10. BLACK HAMMER
  11. DAY TRIPPER

Line up

  • Thunder Hiyuga: bass, vocals
  • Thunder Jonny: drums
  • Thunder Espo: guitars

Voto medio utenti

Riff turgidi e stordenti, brutali squarci psichedelici, ritmiche con il passo di un bulldozer e voci tormentate e minacciose … in breve potremmo affermare che sono questi gli elementi fondamentali dello stoner-rock, ma senza un’ulteriore postilla non si potrebbe arrivare a effettuare delle distinzioni tra i molti frequentatori del genere.
La differenza la fanno l’attitudine e la capacità nel trasferire alle composizioni la necessaria tensione espressiva e non è per nulla facile, come sempre in settori musicali piuttosto “conservatori”, riuscire a essere credibili discepoli di maestri inarrivabili.
Prendete questi Thunder Godzilla, trio padovano al debutto con l’Andromeda Relix … è evidente che il loro riferimento principale sono i Kyuss, tuttavia è altrettanto palese che non siamo di fronte ad un’ammirazione fastidiosamente acritica e imitatoria.
I brani di “Thunder Godzilla” sono potenti e si producono in autentiche tempeste elettriche capaci d’investire letteralmente l’ascoltatore e anche se nel loro svolgimento è possibile individuare qualche carenza nelle costruzioni melodiche e in un cantato poco vario e personale, non c’è dubbio che siano il risultato di una competenza e di una vocazione superiore alla media.
L’impatto emotivo è dunque il leit-motiv di un programma che si apre con le atmosfere distruttive e ipnotiche di “Tokyo avenger”, s’imbeve di rudi cupezze Sabbath-iane in “Lie to me”, edifica una muraglia impenetrabile di granito sonico in “Goliath” ed esplora abissi di claustrofobica paranoia in "Psycho”.
I quattro minuti di lava rovente e di cupe risonanze che tracimano da “Mammoth king” rappresentano probabilmente l’apice della raccolta, e anche la cover di “Day tripper” dei Beatles merita una menzione, per l’intensità e le scosse che garantisce anche in questa elefantiaca trascrizione.
Sebbene si senta che manca ancora “qualcosa”, un esordio sicuramente confortante.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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