E’ obiettivamente sempre più difficile “inventare” qualcosa di nuovo in campo
heavy metal e allora in gioco entrano altri aspetti quali l’intensità, la forza dell’espressione artistica e l’innata urgenza di continuare a proporre questo che più che un “genere” è un autentico “movimento” musicale, capace di suggestionare, tra alti e bassi, intere generazioni di
musicofili.
Gli
HumanasH,
band nata per volontà di
Giovanni ”John Goldfinch” Cardellino de L’impero delle Ombre e istigata da […]
un concetto di profondo e puro amore per l'Heavy Metal, un genuino sentimento di appartenenza ai suoi valori [...], uniscono una grande cultura specifica e una sensibilità tutta “italiana” per le ambientazioni oscure, realizzando un
mini album assai appassionante proprio per la tensione emotiva che trasmette nonostante “l’ortodossia” della formula comunicativa.
Ventidue minuti di pura tradizione metallica
rivitalizzata (e non solo
rispolverata, come spesso accade …) e interpretata con inusitata competenza e vocazione da gente che la “lezione” non l’ha soltanto imparata, ma l’ha vissuta e la vive direttamente sulla propria pelle.
La presenza di
Steve Sylvester, morbosa voce recitante nell’
opener “
Evil metal obsession”, conferisce una sorta d’
imprimatur al carattere cupamente “italico” dell’opera e tuttavia è altrove che il gruppo fornisce la propria nitida immagine di credibile interprete del metallo caliginoso, in un misto di Judas Priest, Satan, Angel Witch e Mercyful Fate assolutamente privo di sterili citazionismi.
Il fraseggio serrato di “
Night adventure in a desecrated church”, le nebbie avvolgenti e sinistre di “
The nightmare begins”, la fragorosa e incalzante possanza della
title-track e l’evocativa epicità di “
The liberation of the cursed spirit” dimostrano che “
Reborn from the ashes” non è per nulla solo un modo per rivangare i “bei vecchi tempi” e che l’ispirazione è l’unico segreto per consentire a ogni tipologia sonora di superare indenne lo scorrere del tempo.
Il tocco finale lo regala “
Eternal darkness of being”, frammento dal clima cinematografico (potrebbe tranquillamente fare parte della
soundtrack di una pellicola del maestro “decaduto”
Dario Argento …) dominato dai gorgheggi femminili e illuminato da una livida luce lunare.
Un altro “oggettino prezioso” (ricordiamo, inoltre, che la versione in vinile comprende, oltre al
Cd, anche un fumetto di quattro pagine) marchiato
Jolly Roger Records, dunque, che speriamo abbia presto un seguito maggiormente corposo …
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