Vengono dalla Finlandia gli
Iamsin, una terra generosa nello sfornare metal bands di qualsiasi estrazione e genere con in comune spesso una qualità fuori dall'ordinario, e grazie alla
Inverse Records hanno pubblicato il loro debut album "
Kings and Queens" che esaminiamo insieme e sottoponiamo alla vostra attenzione.
Nel flyer di presentazione -e nel profilo facebook personale del quintetto- si parla di metalcore/post-hardcore band e già questo può far storcere il naso ai puristi oppure ai defender più intransigenti ma, se mi è permesso un piccolo consiglio, credo che prima che sul genere la vera discriminazione vada fatta in base al fatto che una proposta musicale sia di qualità o meno.
Ebbene il combo originario di Jakobstad ha certamente le carte in regola per essere apprezzato o quantomeno non snobbato a priori.
Certo, il set di dodici brani che compongono "
Kings and Queens" ha sicuramente dei difetti vuoi per la natura stessa di un debut album che per la giovane età degli artisti ma merita a nostro avviso un ascolto più approfondito di una rapida carrellata con la puzza sotto il naso.
Il suono della band richiama certamente quello di innumerevoli altri gruppi che hanno attinto a piene mani dal Gothemburg sound unendovi melodie facilmente assimilabili, breakdown improvvisi e ritornelli in clean vocal contrapposti a strofe aggressive e tirate, da questo punto di vista quindi nessuna novità ed infatti dalla titletrack (ed opener) passando via via per le varie "
Sin City", "
Numb", "
Colours", "
One by One", "
Sleepless" fino alla conclusiva "
Dismantle the Throne" la proposta è sicuramente coerente.
La preparazione tecnica dei nostri è sicuramente notevole (nulla di nuovo anche qui, la terra dei mille laghi è una certezza!) ed appare evidente come -al netto dei peccati di gioventù- cerchino durante tutto il disco di caratterizzarsi il più possibile e di ribadire la propria identità ed unicità. Altrettanto palesi sono i difetti che dovranno limare nel prosieguo della loro carriera: i brani vuoi per la lunghezza, vuoi per le idee delle liriche, vuoi per la durata praticamente standard e -non meno importante- vuoi per la stereotipata forma/canzone, dovranno in futuro avere un'evoluzione importante per non ripetersi uguali a se stessi generando l'effetto assuefazione sull'ascoltatore.
Al netto di tutto resta il fatto che "
Kings and Queens" è l'opera prima di una giovane e promettente band che lascia intravvedere un ottimo potenziale: vi sono spunti buoni e pecche da eliminare ma, ora che il ghiaccio è rotto, aspettiamo di sentire in futuro come giocheranno le proprie carte.
Iamsin - "
Kings and Queens"
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