Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2005
Durata:45 min.
Etichetta:Dreamcell11
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. PLEASURE AND PAIN
  2. NEVER AGAIN
  3. ROSA MISTERO
  4. SOLITUDE
  5. MY LULLABY
  6. FOREVER IN DEATH
  7. LET ME DIE
  8. BLACK MIRROR
  9. REASON AND SENSE
  10. MATER TENEBRARUM (BONUSTRACK)
  11. PLEASURE AND PAIN (BONUS REMIX VERSION)

Line up

  • Sonya Scarlet: vocals
  • Robert: guitars
  • Fabian: keyboards
  • Zimon Lijoi: bass
  • Gabriel: drums

Voto medio utenti

L'avevo già detto in occasione della recensione del precedente album di questi vampiretti romani: il nuovo corso goticheggiante della band mi sembrava essere stato introdotto in maniera piuttosto affrettata, e aspettavo il nuovo lavoro per dare un giudizio definitivo. "Pleasure And Pain" è finalmente arrivato e, pur conservando i tratti principali del suo predecessore, vira nuovamente in un'altra direzione semplificando l'approccio sinfonico ed orchestrale di "Nightbreed In Macabria". Aggiungiamo a questo il fatto che il cantante Alexander ha abbandonato definitivamente la band per dedicarti al suo progetto solista Lord Vampyr (ripescate il "De Vampyrica Philosophia" recensito su queste stesse pagine), lasciando di fatto il centro della scena alla bella e brava Sonya Scarlet. Il fattore semplificazione rende "Pleasure And Pain" già più assimilabile, pur non contribuendo a dare linfa ad uno dei punti negativi che avevo già sottolineato in passato per i Theatres Des Vampires: la sensazione di inconcludenza delle canzoni, tutte molto belle durante l'ascolto ma assolutamente non riuscite nel momento di far venire voglia essere riascoltate. In questo caso la sensazione è ancora più marcata a causa della mancanza di una vera e propria voce maschile che dia incisività, sostituita dalla partecipazione di molti ospiti dietro il microfono (provenienti da Ancient, Ensoph, Stormlord...). Ancora una volta ci troviamo davanti ad un album riuscito a metà, che si giocherà gran parte del successo con l'accoglienza nella terra d'Albione, dove il gothic è molto più apprezzato che qui da noi e la band si è costruita una base di fan solida ed affezionata, grazie anche ad alcune provocatorie e compromettenti esibizioni live (con Sonya che si taglia le braccia e fa bere al pubblico il suo sangue). A conti fatti, Alexander ha puntato sull'estremizzazione del classico sound TDV, mentre i suoi vecchi compagni hanno optato per l'alleggerimento. Al di là delle singole scelte, Lord Vampyr vince ai punti questo primo round.
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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