Gli americani
Good Tiger confermano le buone impressioni iniziali anche se ammorbidiscono leggermente la loro proposta che, venendo meno gli elementi core dell'esordio, in questo
"We Will All Be Gone" si fa più melodica e orecchiabile.
L'opener
"The Devil Thinks I'm Sinking" è tirata e lineare alla maniera dei The Mars Volta, e ci regala un
Elliot Coleman in grande spolvero. Nella successiva
"Float On" la componente alternative è più pronunciata, così come lo sono le sfumature prog in
"Such A Kind Stranger". Gli arrangiamenti elettronici non invadenti di
"Blueshift" preludono a
"Salt Of The Earth", traccia "cafona" che non avrebbe sfigurato in un album degli Adrenaline Mob.
"Grip Shoes" è groovy e dinamica, e fa il paio con
"Just Shy", giocata sul contrasto tra strofe minimali e ritornelli completamente saturi.
"Nineteen Grams" mette a sistema riff di matrice djent - genere decisamente in secondo piano in questo full-length - ed elementi esotici, prima del breve
divertissement strumentale dal gusto breakcore
"Cherry Lemon". Chiude il cerchio un'inaspettata ballad dalle tinte grunge che dalla metà in poi sfocia in un coda heavy e ipnotica (
"I'll Finish This Book Later").
Peccato solo dover andare avanti 36 minuti alla volta con questa band...
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