Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2017
Durata:48 min.
Etichetta:AOR Heaven

Tracklist

  1. WE BELONG
  2. GHOST OF MY OLD FRIENDS
  3. SUMMER OF OUR LIVES
  4. NOTHING’S LIKE LOSING YOU
  5. LAST BEAT OF MY HEART
  6. EVERYTHING YOU MEANT TO ME
  7. CAN’T WAIT FOR THE NIGHTS
  8. ONE STEP AWAY
  9. I JUST CAN’T TAKE IT
  10. THINGS SHE SAID
  11. THINK ABOUT YOU

Line up

  • Rob Wylde: vocals, bass, guitar
  • Pete Newdeck: drums, backing vocals
  • Miles Meakin : guitar, backing vocals
  • Shawn Charvette: keyboards, backing vocals

Voto medio utenti

Vi piacciono Danger Danger, Bon Jovi e Def Leppard?
Sì? Bene, allora innanzi tutto mi congratulo per i vostri gusti musicali … se poi avete già consumato all’inverosimile i loro dischi migliori e non siete mai sazi di rock melodico arioso e anthemico, potete rivolgervi anche ai nostri Midnite City, fondati dall’attuale frontman dei Tigertailz (e aggiungiamo i “tigrotti” gallesi tra i numi tutelari della formazione …) Rob Wylde, con il supporto del drummer Pete Newdeck, noto per la militanza in Newman, Eden's Curse e Blood Red Saints.
Completato da uno sparuto manipolo di valenti musicisti, il gruppo debutta con un albo formalmente “impeccabile”, ma davvero molto oleografico, zeppo di (piacevoli) stereotipi e un po’ lezioso.
Midnite city” non è dunque il frutto di una band dotata di una grande “personalità” e ciò nonostante la sua fruizione risulta complessivamente abbastanza appagante, pur senza lasciare molte tracce di sé nella memoria.
La Leppard-iana "We belong”, la notturna “Last beat of my heart”, la “spezzacuori” "Everything you meant to me”, la vaporosa “Can’t wait for the nights” e la ruffianissimaThings she said” rappresentano gli episodi salienti di una raccolta che francamente non so quante volte sarò incentivato (dopo aver assolto il mio, ehm, dovere “professionale” per questa recensione …) a riascoltare, e lo stesso immagino capiterà a tutti gli appassionati del genere, che sono convinto fin dal primo contatto non potranno che rilevare la mancanza di quel guizzo decisivo necessario a farla emergere dalla massa dei prodotti analoghi.
A questo proposito, ricordo che la lista iniziale può essere proficuamente rimpinguata con Defiants e Tokyo Motor Fist, un paio di nomi che, nel medesimo ambito espressivo, hanno “qualche” merito in più dei (per ora) solo discreti Midnite City.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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