Cos'altro si può dire che non sia già stato scritto sui grandi
Saxon?
Band fondamentale, tra le più importanti della NWOBHM, dalla invidiabile longevità compositiva ( "
Thunderbolt" è il 22° album in studio della loro lunga carriera), autrice di brani che hanno fatto la storia del Metal e capitanata da uno dei più grandi singers mai esistiti.
Eppure in realtà i Nostri hanno ancora molto da dire.
Senza scomodare capolavori indiscussi quali"
Strong Arm Of The Law"" o "
Denim And Leather", entrati di diritto nella discografia di ogni rocker che si rispetti, l'ultimo "
Thunderbolt" è composto da 12 solidissime canzoni che non faranno prigionieri grazie ad un songwriting tuttora fresco ed energico e supportato da una prestazione vocale di Biff Byforf semplicemente perfetta, sembra davvero che le primavere non passino mai per lui.
Se amate i Saxon dalla meta' dei '90 in poi saprete cosa aspettarvi a livello di sound! In questo album troverete tutto l'arsenale tipico della band inglese, vale a dire riff semplici, potenti, diretti, ( la titletrack ne è un esempio ) assoli sempre incisivi e mai banali, gran uso delle "twin guitars" e quella vena melodica dì fondo arricchita da una personalissima epicità e testi sempre intelligenti, ad esempio in "
Predator" i Saxon giocano sui doppi sensi come in "
Princess of The Night" (che molti credevano essere una donna o un fantasma mentre in realtà era una locomotiva!); in "
Predator" si parla degli animali che sono in cima alla catena alimentare, e non ha nulla a che vedere con l'omonimo film.
Ci sono pezzi veloci, come la thrashy
"Sniper" o
"Speed Merchants" introdotta dal rumore di un'auto da corsa, ci sono accenni horror-gothic in "
Nosferatu", riff priestiani in "
Predator" nella quale accanto a Biff abbiamo alle vocals anche Johan Hegg degli Amon Amarth, ci sono pezzi cadenzati e potenti come "
A Wizard's Tale" e "R
oadie's Song"C'é pure un sentito omaggio al grande e compianto amico
Lemmy Kilmister nella veloce "
They Played Rock'n'roll" ( che ricorda la classica "
20.000 Feet" ).
Il disco scorre piacevolmente, non ci sono filler e si gode nella sua pienezza di suoni e cavalcate metal; in esso vi troverete la carica, l'orgoglio, la fierezza e la classe di questi "vecchi" leoni inglesi che fanno ancora mangiare la polvere a molte giovani leve
I SAXON sono tornati, anzi, non se ne sono mai andati per nostra fortuna!