Ammetto di essermi perso
"In Search Of Ancient Magic", ma ero comunque curioso di ascoltare questo
"The Evolving Science Of Self", esordio degli inglesi
Dead Of Night su
Pride & Joy Music. Le impressioni suscitate da
"The Dead Shall Rise Again" non erano state propriamente delle migliori, quindi cosa aspettarsi poco meno di due anni dopo?
Non molto, a dire il vero. Se sul fronte della produzione è stato fatto un netto passo in avanti - ora tutti gli strumenti sono definiti e intellegibili - per quanto riguarda la scrittura ci troviamo di fronte al solito polpettone di idee trite e ritrite figlie del power gotico/sinfonico di metà Anni Novanta.
La componente elettronica è sicuramente più pronunciata (
"Here Come The Metal Men", l'etnica e tutto sommato riuscita
"Seraphim", o la fin troppo easy
"One For The Moon"), così come i riferimenti a certa musica degli Eighties (le timbriche dal gusto dance di
"Home" o gli arpeggiatori di
"When The Nightingale Sings" lasciano spazio a pochi dubbi). Ma ad annoiare sono - purtroppo - i mid-tempo insipidi (penso a
"The Six Steps"), le ballad scontate (
"Set The Night On Fire" e
"I Will", entrambe comunque ben arrangiate) o il becer-power di brani come
"Invasion" o
"Onward", il cui incipit aveva fatto presagire qualcosa di più interessante.
Voto alla costanza e alla continuità, perché per il resto c'è davvero poco da consigliare.
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