1992 … un giovane
rockofilo, particolarmente affascinato dei suoni che uniscono grinta, creatività,
pathos e melodia, legge sulla sua “bibbia” musicale (
Metal Shock, per la cronaca …) che dalla disgregazione di due delle sue
band preferite (Signal e World Trade … questi ultimi torneranno in tempi recenti …) è nata una nuova creatura artistica dalla fascinosa denominazione
Unruly Child e che il disco d’esordio eponimo del
Figlio Indisciplinato è già considerato un “classico” del genere.
Con enorme fatica il suddetto se lo procura e fin dal primo ascolto si rende conto che la stampa specializzata non ha per nulla esagerato e che quello che “gira” incessantemente nel suo impianto stereo è effettivamente un capolavoro.
2017 ... in un frenetico
fast-forward di circa venticinque anni, quello stesso figuro, fatalmente un po’ più
âgée, attende, con l’ansia di un bambino la mattina di Natale, che il gruppo salga sul palco del
Frontiers Rock Festival IV, concretizzando un sogno lungamente atteso, ripagato da un’esibizione pregna di tensione espressiva e di tangibile emozione, basata fondamentalmente sul materiale dello scintillante debutto.
2018 ... a quasi un anno da quell’evento, nel momento in cui i ricordi, pur indelebili, cominciavano a farsi meno vividi, arriva questo “
Unhinged live from Milan”, favolosa registrazione del concerto al
Live Music Club, e la magia delle note avvolge di nuovo prepotentemente i sensi, pilotata dalla voce di una
Marcie Free commossa ed elegante, sostenuta nella sua cristallina prestazione da quattro “mostri” d’intelligenza, perizia e sensibilità esecutiva come
Bruce Gowdy,
Guy Allison,
Larry Antonino e
Jay Schellen.
Il resto lo fa un repertorio inattaccabile, una fusione tra
AOR,
prog e
hard-rock davvero palpitante, capace di pulsare di pura energia melodica in “
Wind me up” e ”
Lay down your arms”, risplendere di raffinatezza in “
When love is gone” e procurare brividi romantici con la Sheriff-
esca “
To be your everything”.
“Superfluo”, poi - e solo perché dovrebbero essere universalmente riconosciute come pietre miliari del settore - soffermarsi sulle sublimi “
On the rise”, “
Long hair woman” e “
Who cries now”, illuminato incontro tra Led Zeppelin, Yes e Bad English, il tutto transcodificato dall’enorme personalità di una formazione strepitosa.
Sottolineando che ogni brano meriterebbe un’entusiastica esegesi, è doveroso segnalare la presenza della splendida “
Forever” (tratta da “
Waiting for the sun”, ma la trovate anche su “
Tormented” di
Marcie Free, per molti il “vero” secondo albo degli
Unruly Child) ed evidenziare che nel
DVD/Blue Ray è inclusa anche “
This is who I am” (estrapolata dalla
release indipendente “
Down the rabbit hole”).
“
Unhinged live from Milan” è un regalo che “dovete” farvi, perché, al di là dei piccoli personali “sussulti nostalgici” che ho deciso di condividere, di fronte ad un'esperienza emotiva di questo livello c’è un’unica definizione possibile ... imperdibile.
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