“C’è del marcio in Australia”
Anche senza parafrasare Shakespeare, nelle lontane terre Down Under l’underground brulica di tante realtà che vivono di metal estremo anche se solo una manciata di esse riesce ad avere una visibilità e crearsi un consenso oltreoceano come, ad esempio,
Mortification e
Sadistik Execution per fare i primi due nomi che mi vengono in mente.
I qui presenti
Faceless Burial sono un terzetto proveniente da Melobourne dedito ad un death metal primitivo senza particolari influenze visibili se non forse gli
Autopsy negli episodi più cadenzati contenuti in “
Grotesque Miscreation”.
I brani che compongono
“Grotesque Miscreation” galleggiano disordinatamente in lidi marci e putrescenti senza un apparente filo conduttore: episodi più densi di groove come la titletrack o “
The transfiguration” si trovano accanto ad altri più tirati in cui si ammicca pure ad un proto grind.
Eppure, nonostante queste ingenuità, le sensazioni positive non mancano: la chitarra di
Fuj tira fuori qualche buon riff e nell’insieme si sente che la band ha voglia di fare e si diverte il giusto.
Probabilmente non diverranno la prossima next big thing australiana, ma gli elementi per suscitare l’interesse degli appassionati non mancano.
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