Uh, incredibile. Una thrash band vecchio stile che arriva dagli States è una cosa che non sentivo da tempo. I Rumpelstilskin Grinder, mai visto un nome peggiore, arrivano dalla Pennysilvania e approdano al debutto sotto Relapse dopo due split e un live. Nella copertina come nell'attitudine e nelle liriche i Rumpelstilskin Grinder si propongono come una band dalla forte vena ironico/demenziale, mentre musicalmente siamo su un thrash metal abbastanza canonico e stereotipato, con qualche rara escursione verso il death, ma anche con spunti hardcore. "Buried in the Front Yard" un disco estremamente piacevole da ascoltare per gli amanti delle classiche sonorità thrash di fine '80/ primi '90, tra i Testament di "Souls of Black" e i Kreator di "Coma of Souls"; la vera pecca è che sono davvero un po' banalotti, nei riff così come nella voce, abbastanza anonima e ripetitiva. "Orange and Black Attack" o "Grinder" sono bei pezzi, ma che non riescono a provocare niente di più di un sorriso compiaciuto all'ascolto. Divertenti, ma nulla più, a conferma che ormai gli europei hanno superato di gran lunga i maestri statunitensi anche nel genere che li aveva consacrati negli '80.
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?