Il ritorno d’interesse per le sonorità
street-metal ha permesso a parecchie formazioni di uscire dalle “cantine” e dimostrare al mondo che il
rock n’ roll nella sua versione più sanguigna e irriverente ha ancora molto da dire, dopo anni in cui
rap, guardaroba
extra-large, cappellini e struggimenti vari sembravano aver mortificato irrimediabilmente le sue velleità espressive.
Per essere veramente efficaci e credibili anche nel terzo millennio, però, tali suoni devono essere intrisi d’ispirazione e freschezza, in modo che la fatale componente “nostalgica” non finisca per prendere il sopravvento.
Una considerazione che gli
Stray Bullets (
from Verona) devono aver ponderato attentamente e fatta loro, poiché l’agognato debutto ufficiale (il gruppo nasce nel 2007 ed ha all’attivo un albo autoprodotto, "
Lost soul town", che costituisce la base, riveduta e corretta, dell’opera) su
Sneakout Records è un concentrato di vivacità e tensione emotiva, musicalmente edificato in maniera evidente sugli insegnamenti di Skid Row, Ratt, Guns N’ Roses e Scorpions “americani” e non per questo del tutto privo di personalità.
Carica, padronanza della materia e notevoli capacità compositive evitano a “
Shut up” di scadere nel becero déjà entendu e consentono di “zittire” chi non credeva più che
riff taglienti e viziosi,
drumming incessante, grossi cori a “presa rapida” e un pizzico di malinconia avessero ancora la possibilità conquistare l’attenzione del pubblico.
L’ugola disinvoltamente
Meine-esca di
Ale non molla mai la “presa” e grazie all’incisiva sinergia con l’eccellente lavoro chitarristico di
Male e
Nick e l’incalzante contrappunto ritmico offerto da
Duff e
Zen il programma scuote i sensi fin dall’
opener “
Lost soul town”, al tempo stesso graffiante e seducente nel suo roccioso incedere.
Si continua con la vibrante “
Get on you” e con il ficcante
metallo stradaiolo di “
Hurts”, mentre “
Candy” è un tributo piuttosto palese e abbastanza riuscito all’arte inossidabile degli
Scorpioni teutonici.
“
One way emotion” è una
power-ballad che farà fremere tanto gli estimatori di
Sebastian Bach quanto quelli di
Axl Rose, con le
anthemiche “
Put up or shut up” e “
Blackout” l’adrenalina scorre copiosa e la peccaminosa “
Sexpot”, al pari del fraseggio contagioso (bella anche l’accelerazione dalla metà brano …) di “
Be your man”, garantisce ulteriori importanti scosse sensoriali.
All’appello di una doverosa citazione mancano la melodia avvolgente e ruffiana di “
Rain” e la rabbiosa energia di “
Crash”, che pone fine alle ostilità con un impatto difficile da trascurare.
Con “
Shut up” gli
Stray Bullets certificano di saper scrivere buone canzoni, poco rivoluzionarie ma ricche di “sostanza”, e di saperle suonare con la giusta attitudine e con tanta intensità … credo che abbiano i numeri per darci e prendersi parecchie soddisfazioni.
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