Flames Of Genesis - A Cosmic Journey Part I: A Bridge To Further Realms

Copertina 7

Info

Anno di uscita:2017
Durata:68 min.
Etichetta:Minotauro Records

Tracklist

  1. ENTERING THE BREATHING SPACES BETWEEN WORLDS
  2. VISIONS OF FLUID DIMENSIONS
  3. A LEGACY OF ICE ACROSS THE COSMOS
  4. ATTUNING TO THE VOICES BEYOND THE VACUUM
  5. ALIGNED WITH THE EXPANSION OF THE UNIVERSE
  6. BEYOND THE LINEAR CONCEPT OF TIME
  7. JOURNEY TO WHERE THE SILENCE BEGINS

Line up

  • The Voyager: all music, instruments and arrangements

Voto medio utenti

"Perdersi ogni tanto e poi ritrovarsi va benissimo: in questo modo ti puoi perdere di nuovo; devi creare un ritmo tra il perderti e il ritrovarti: la vita è una musica, e la musica può esistere solo se le due cose si alternano, altrimenti sarebbe monotona."


Il pensiero del mistico indiano Osho Rajneesh mi sembra perfetto per introdurre il disco di debutto dei misteriosi Flames Of Genesis e per sottolineare quanto sia importante nella propria esperienza di musicofili non porsi mai delle barriere mentali, spaziando tra i generi alla ricerca di un’emozione che possa assecondare i diversi stati d’animo.
C’è la musica per divertirsi, riflettere, per illanguidirsi, ballare e scaricare le tensioni accumulate nel vivere quotidiano e poi c’è anche quella per “perdersi”, immersi in un flusso di suoni capace di condurti “altrove” attraverso un processo di alterazione delle coscienze dai risvolti ipnotici e stranianti.
La proposta di The Voyager, unico ed enigmatico mastermind di questo nuovo progetto patrocinato dalla Minotauro Records è ascrivibile proprio all’ultima delle categorie espressive descritte, e potremmo definire “A cosmic journey part I: A bridge to further realms”, primo capitolo di una trilogia, come una sorta di colonna sonora per una fantomatica pellicola di fantascienza fatta di atmosfere inquietanti, oscillanti, algide e sospese, dove lo spettatore si trova a fronteggiare una massa sonica priva di scansioni ritmiche e di “vere” melodie, completamente avvolto da dilatazioni tastieristiche ed effettistiche che sembrano fermare il tempo.
Non un ascolto “agevole”, sia chiaro, anche a causa della sua corposa durata, ma che con la giusta “predisposizione” può rappresentare una coinvolgente opportunità per abbandonare la realtà conosciuta e addentrarsi in un oscuro campo gravitazionale emotivo che attrae pur senza essere per nulla rassicurante.
Se vi affascinano gli “altri mondi”, non vi resta, dunque, che accendere il propulsore cosmico del vostro subconscio e partire per un conturbante viaggio spazio-neurale, utilizzando l’opera come ideale rampa di lancio.
Dopo la “missione”, sarà possibile tranquillamente “ritrovarsi” con sonorità maggiormente pragmatiche e “convenzionali”, magari mentre si aspetta di capire quali saranno le prossime dimensioni che i Flames Of Genesis ci faranno esplorare in futuro.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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