"And God went on to create the man in his image, in God’s image he created him and his name was Adam... How terrible and despotic our God is, sealed himself into a biological substance of rot and stench, giving the form to everything. Regurgitated himself to the Earth as a virus and locusts devouring and fucking everything on their path... Look into the eyes of everyone and try to call it your God... God rules your debauchery."
Attingiamo direttamente dal profilo
facebook dei
Begerith per introdurre al popolo dei
Gloriosi questo loro secondo lavoro sulla lunga distanza, dedicato alla figura di
Adamo, inteso essenzialmente come il simbolo dell’arroganza di Dio, rilevando gli effetti negativi e distruttivi che hanno seguito la sua apparizione sulla Terra.
Qualunque sia la vostra opinione sul
Creatore e sul progenitore biblico del genere umano, in “
A.D.A.M.” troverete dosi imponenti di scosse mortifere che s’intersecano con turbinosi gorghi neri come il peccato, il tutto coagulato in un suono che semina
caos, disperazione, decadenza e dissonanze, ma mantiene spesso un flusso armonico quasi “orecchiabile”, tale da rendere meno monolitica una fruizione che intriga e non stanca.
Un gran bel disco di
black/death metal, insomma, brutale e intenso anche senza essere particolarmente “innovativo”, capace di esercitare una gelida presa emotiva sull’astante che apprezzi gruppi quali Behemoth e Watain, dei quali i nostri polacchi (sebbene originari di Vladivostok) si dimostrano fieri, vivaci e competenti epigoni.
Dietro a didascalici
nicknames si celano, infatti, musicisti sicuramente abili e intelligenti, che sostengono con un
songwriting sempre all’altezza della situazione un programma in grado d’impressionare dal primo all’ultimo istante per il suo impatto potente e sufficientemente variegato, pilotato dal
growl incisivo di
Begerith I (
alias Alexx "Wiedzmin" Bushuev), al tempo stesso lacerante ed espressivo.
Difficile isolare singoli frammenti di una spasmodica e mefistofelica narrazione sonora che fin dalla denominazione dei suoi capitoli deve essere considerata come un’unica entità, da sgranare mentre si apprezza la fascinosa veste grafica dell’opera e si approfondiscono testi tutt’altro che banali.
Caldamente consigliato agli estimatori del genere, insomma, e magari anche a chi, pur non avendo orecchie particolarmente “avvezzate”, ama diversificare i suoi ascolti.
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