"Tid" (Tempo) è un album che nasce con intenzioni catartiche: l'artista Neofolk norvegese
Varg Torden Saastad lo ha composto è suonato per superare il dolore per la perdita del fratello.
Il tempo, si dice, cura il dolore e
Fedrespor, all'interno di un album intimo, sofferto e tristissimo, sembra chiedersi se davvero sia così o se, piuttosto, il dolore sia qualcosa da portarsi dentro, qualcosa con cui convivere, qualcosa a cui abituarsi, o a cui non abituarsi mai.
Le chitarre acustiche di
"Tid" intessono arpeggi privi di luce, il suono del corno ti porta lontanissimo, le tastiere dal sapore Dark Ambient ti sprofondano nel buio assoluto, la voce di
Saastad, profonda e dolorosa, acuta e straziante, fa quasi più male della morte ed urla, senza urlare, una sofferenza senza tempo.
"Tid" sembra un album di Funeral Doom senza il Metal, ma con l'atmosfera del genere.
"Tid" è un album aspro e grigio in cui lo scrosciare della pioggia ed il canto degli uccelli ti sbattono in faccia la forza della Natura, non solo la sua bellezza.
Qui dentro c'è solo ed esclusivamente il dolore di un uomo, il dolore che può diventare quello di chiunque di noi.
Quando il Neofolk raggiunge questi vertici espressivi, tocca l'animo e
Fedrespor l'anima la lacera, la fa a brandelli e la spazza via.
Senza rumore, in silenzio, nella notte.
Disco splendido e pericoloso.
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