Dopo due album editi da FDA Records, che gli sono valsi una fama sempre crescente nell'affollato sottobosco death metal mondiale, gli
Skeletal Remains fanno oggi uscire il loro terzo lavoro in studio
"Devouring Mortality", freschi freschi del contratto che li lega alla potente label
Century Media. Ed ascoltando questo disco non possono non tornare alla mente i tanti capolavori death metal che furono rilasciati dall'etichetta negli anni '90, come Grave, Asphyx, Unleashed e via discorrendo: il death degli Skeletal Remains infatti affonda saldamente le proprie radici in formazioni come
Pestilence,
Obituary e
Demolition Hammer, e pur non apportando nessun contributo sostanziale nell'evoluzione del genere riescono comunque a ritagliarsi la loro piccola nicchia con credibilità e passione.
Tutti i pezzi che compongono "Devouring Mortality" mettono in luce un lavoro di chitarra convincente, il cui punto forte è senza dubbio la sapiente alternanza tra parti veloci ad altre più rocciose e cadenzate che invitano ripetutamente all'headbanging, come esemplificato da "Seismic Abyss", "Parasitic Horrors" o "Reanimating Pathogen". Si avverte anche un certo piglio thrash nel rifferama, retaggio di Malevolent Creation e Demolition Hammer (menzionerei anche i Resurrection, ricordate "Embalmed Existence"?) e portatore di una sana varietà nel songwriting, sempre di buon livello e senza cedimenti particolari. Su tutto si staglia imperioso il cantato di Chris Monroy, fortemente debitore a Martin Van Drunen per quel che riguarda la timbrica, mentre il solismo dal gusto murphiniano (sì, insomma, QUEL
James Murphy! non Eddie) del duo Obregon/Monroy, in cui è facile cogliere anche l'influenza di Allen West degli Obituary, rende assai piacevole anche l'ascolto delle parti soliste e rende giustizia alle indubbie capacità tecniche della band. Menzione d'onore anche per il nuovo membro Johnny Valles, che dietro le pelli da prova di grande potenza e dinamismo, sintomo che la sintonia con il resto del gruppo è ormai assodata.
A coronare tutto c'è persino la splendida cover ad opera di
Dan Seagrave, come sempre ben riconoscibile. Insomma, "Devouring Mortality" è un ottimo disco che facilmente incontrerà il favore dei fan del death metal d'annata, poichè è fatto da chi queste sonorità le ama ed ama suonarle. Il resto, francamente, non ci interessa.
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