In attesa di ascoltare quest’anno il successore di
“Apex predator – easy meat”, i
Napalm Death hanno deciso di intrattenerci con questa corposa doppia raccolta composta da 31 brani per un totale di oltre 90 minuti di ascolto.
Da spararsi tutti d’un fiato prima e dopo i pasti s’intende!
Le canzoni contenute in
“Coded smears and more and uncommon slurs” abbracciano un periodo piuttosto ampio della storia recente della band inglese (da quando sono sotto contratto con la
Century Media per intenderci) e pescano fra bonus tracks di edizoni limitate o giapponesi di
“The code is red, long live the code”, “Smear campaign”, “Utilitarian”, “Time waits for no slave” e il già citato
“Apex predator” a cui si aggiungono quelle finite nelle collaborazioni con
Converge, Melt Banana, Heaven Shall Burn.
Capirete quindi che di carne al fuoco ce ne è tantissima e soddisferà gli appetititi di chi ama i
Napalm Death ma non ha potuto, per varie ragioni, accaparrarsi le diverse uscite - fra cui molte limitate in poche copie ed ormai finite nel mercato collezionistico - del quartetto.
Quello che sorprende, o perlomeno mi ha sorpreso, è la qualità dannatamente alta del materiale contenuto in questa doppia compilation, cosa che non sempre accade in operazioni simili che spesso si limitano a raschiare il fondo del barile promettendo al pubblico chissà quali mirabilia perse nei cassetti.
Come potrete facilmente intuire tenendo conto sia della quantità, sia dell’arco temporale , la natura dei brani è piuttosto eterogenea (per esempio la cadenzata
“Omnipresent knife in your back” si può idealmente ricondurre a
“Dear slum landlord” in
“Apex predator”) e non mancano gli episodi più sperimentali (v.
“Clouds of cancer…” o le conclusive
“Atheist runt” e la versione alternativa di
“Weltschmerz”) il resto è costituito dall’abituale ferocia sparata a velocità supersonica a cui siamo abituati.
Difficile indicare i brani di punta di
“Coded smears and more and uncommon slurs” – ma son capaci poi di scrivere brani brutti? I
Napalm Death sono una macchina sforna riff - anche se durante gli ascolti pezzi come
“Standardization”, “Aim without an aim”, “Losers”, “Like piss to a sting” mi sono rimasti più in testa di altri.
Che dire oltre?
“Coded smears and more and uncommon slurs” è più che una compilation, è l’ennesima dimostrazione di forza di una band che ha ormai trasceso il concetto stesso di istituzione.
Sconsigliata ai deboli di cuore e a chi non ha il coraggio di ascoltare un’ora e mezza di violenza sonora.
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