Uscito nel 2014,
“The satanist” ha suscitato pareri a dir poco discordanti fra i seguaci della band polacca. Da un lato chi ha ne apprezzato la maturazione stilistica sfociata fatta di orchestrazioni e arrangiamenti iper-curati, e dall’altra chi ha ripudiato questo nuovo, sotto molti aspetti più accessibile, percorso in quanto troppo distante dallo stile che ha consacrato i
Behemoth fin dai primi anni del nuovo millennio.
Personalmente credo che i lavori usciti sotto
Avantgarde rappresentino il meglio del meglio partorito dalla mente di
Nergal, e che i successivi lavori della seconda fase della carriera dei
Behemoth (la prima è quella black degli esordi, la terza quella iniziata con
“The satanist”) siano ottimi ma non al livello della produzione di quegli anni.
Per quello che riguarda
“The satainst”, a distanza di anni posso dire che lo apprezzo di più rispetto alla sua pubblicazione, ma che il tentativo di coniugare magniloquenza, malignità e aggressività non sia completamente riuscito a causa di un riffing poco graffiante.
Detto questo,
“Messe noire” rappresenta nelle intenzioni della band e della loro etichetta, il ritorno in grande stile sugli scaffali: basti pensare al battage pubblicitario massiccio, edizione in dvd, blue ray e cd, doppio lp gatefold stampato in più colori e con inserto curatissimo in ogni più piccolo dettaglio (io ho preso quella silver).
La scelta di pubblicare l’intera scaletta live di
“The satanist” è in gran parte comprensibile in quanto le uscite live dei
Behemoth con il materiale più datato sono disponibili in più versioni da diversi anni (il doppio lp di “
Evangelia heretika” valga per tutti) e, seppur l’ascolto di “
Chant for Ezkaton 2000” sia sempre una gioia, non aveva molto senso riproporla anche nel cd allegato.
Diverso è il discorso del dvd dove invece sono presenti in scaletta anche una manciata di brani vecchi.
Che i
Behemoth dal vivo siano una formidabile macchina da guerra è cosa nota, e
“Messe noire” non fa altro che confermare questa opinione.
La base ritmica costituita da
Orion e
Inferno è una delle migliori in ambito estremo - e anche questo non lo scopriamo da oggi – mentre
Nergal canta arrabbiato vomitando sul pubblico tutte le blasfemie contro una divinità disinteressata al destino delle proprie creature.
Mentre l’ascolto prosegue, si nota che i brani migliori contenuti nell’ultimo album in studio acquisiscono una rinnovata energia nell’esecuzione dal vivo:
“Blow your trumpets Gabriel”, “Messe noire”, “The satanist” e “O father O Satan O sun!” alla fine sono i pezzi di punta anche di
“Messe noire” e si fanno preferire al resto del lotto.
Difetti? Per quello che mi riguarda a registrazione però mi sembra fin troppo curata e pulita per esser un live, segno forse di quanto la band abbia puntato sulla sua pubblicazione, ma che toglie qualcosina in termini di coinvolgimento complessivo.
Ora non ci resta che aspettare il prossimo lavoro in studio di registrazione per capire come proseguirà la terza fase dei
Behemoth. Sperando di non dover attendere a lungo e di non dover ancora a ritrovarci per discutere di live, compilation et similia.
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