Tornano con quest'album i ragazzi di Brooklyn, se pensate che un album alle spalle e un tour in giro per il mondo abbia reso la band più positiva e allegra scordatevelo subito, le direttive liriche e musicali sono rimaste le stesse, per fortuna direi, infatti Sell Out nient'altro è che un album di depressed metal almeno al pari del suo predecessore. La line up è notevolmente cambiata in quanto 2/4 della band se ne è andata, rimpiazzati da due validi sostituti che non alterano drasticamente le caratteristiche sonore, anche perchè al timone rimangono Val e Henry, le due menti dietro il progetto Pist.on. A causa di passaggi di etichetta e questioni economiche la band è stata etichettata nel periodo precedente l'uscita dell'album come una selling out band, quindi per far fronte a questa offesa i nostri intitolano ironicamente l'album proprio Sell Out! Con le canzoni di questo lotto sparano un bel vaffanculo sonoro a tutti coloro i quali li hanno criticati per le loro scelte e ci regalano un album intenso, con una produzione leggermente più pulita rispetto a Number One, primo album della band, effetto dovuto probabilmente al cambio di produttore. L'album è strutturato come un rincorrersi tra canzone lenta -canzone ritmata, tattica che dura per tutti i 47 minuti. Le influenze della band sono pressochè inalterate, Life of Agony, Type o Negative e tanto rifferama monolitico ('low'), chorus melodici trascinanti (someone ' now that i'm someone the world take me under, I need more life so I take). Il chitarrista Burton, nuovo arrivato , dimostra di essersi integrato alla perfezione, ricamando solos sulla base ritmica mastodontica creata da Henry. I demoni della band sono ancora presenti nelle liriche e i temi del dolore e delle lacrime vengono sviscerati a fondo attraverso un percorso che, come la vita spesso ci mostra, non portano ad un giorno di sole ma bensì ad una triste giornata di pioggia di novembre. In 'new car' Font canta heaven know that i'm miserable now, frase di Morrissey il quale sembra essere un'influenza fissa per il cantante dei Pist On. La perla dell'album per il sottoscritto è senza dubbio il brano posto in chiusura, quello più ispirato che và direttamente al cuore dell'ascoltatore, (waiting to die, i slip back..and when I sleep I feel nothing , so i never sleep) da applauso l'incrociarsi delle voci Henry-Val in un crescere di emozioni tristi. I brani nel loro alternarsi sono uniformi e rendono senza dubbio felici i fan del precedente lavoro, anche se questa volta viene meno l'effetto sorpresa e quindi l'insieme perde un pò di phatos rimanendo comunque un album egregio. Purtroppo Sell Out è l'ultimo full lenght della band, la quale dopo questa uscita ha rilasciato ancora un ep dal titolo Saves nel 2001 contenente 3 brani inediti che rimarcano il percorso musicale della band, evidentemente la depression music assieme a problemi di vendite ha portato a mettere la band in stand by, speriamo ci ripensino e tornino a suonare insieme, infondo un pò di sano metal veramente negativo non guasta in un mondo come quello odierno.