Questi quattro ragazzi quando hanno fondato la band devono essersi conosciuti stando seduti di fronte ad uno psichiatra poichè il grado di depressione insita nelle loro canzoni raggiunge gole profonde inesplorate, il cantante Henry analizza con i suoi testi i rapporti che legano gli esseri umani (I am no one,make me someone canta disperato il buon H.), le delusioni (400 miles from home, i want to be alone da 'down & out'), i tradimenti (parole) e le pugnalate alla schiena da amici e nemici, lo fà con alle spalle una band che picchia duro sui loro strumenti, siamo lontani dai lamenti depressi di band stile Him e affini, qui il suono è di quelli con le palle e a differenza delle liriche negative le canzoni schiacciano come macigni con una produzione pesante, chitarre possenti senza essere ribassate come i nu metallers Korn. Questi ragazzi provengono da New York ed i suoni che li accompagnano arrivano direttamente dalla tradizione musicale di quella città, un misto tra riff hard core rallentati, passaggi sulfurei alla Type o Negative (il produttore del disco è il grande Josh Silver, tastierista e membro fondatore dei TON)...la voce di Font mai troppo esasperata canta veramente mettendo il giusto sentimento in quello che dice, i cori sono coaudivati dalla bella e brava Val Ium, la quale è anche l'anima centrale della band , grazie alla quale il tutto acquisisce un tocco più delicato per via della sua femminilità. Tra passaggi alla TON e accelerazioni tipiche della musica made in NY i Pist.on confezionano un album praticamente perfetto per il genere che propongono, le canzoni sono un mix perfetto di depressione/riscatto, si passa dalla stupenda 'i'm afraid of life' (il titolo dice tutto del clima che si respira), ai chorus liberatori di 'eight sides', alla cover di Morrissey 'shoplifters of the world unite', 'down & out' in cui sono gli echi dei concittadini Life Of Agony a farsi sentire, quelli del periodo Ugly per intenderci, proseguendo con 'mix me with blood' pezzo ritmato che concede come nello stile della band un ritornello orecchiabile che ti si attacca addosso senza perdere di potenza nella sezione ritmica per poi sfociare in uno dei momenti più loud dell'intero album, il quale và a chiudersi con un brano bellissimo e delicato , 'exit wound' nella quale la voce dell'iper tatuata Val regna sovrana. Riassumendo, una band che purtroppo dopo solo due album ha abbandonato il mondo della musica, forse, perchè spero che il futuro possa donarci ancora qualcosa di meraviglioso da questi personaggi tristi e dannatamente groove!