Come se i Manes fossero d'ora in poi di Los Angeles, pure di più: come se i Manes diventassero uno solo. Come, cioè, se una band collassando...si fondesse a freddo su se stessa.
La nube di magellano da un capo, la buona novella dall'Atro.
Musica elettrica, eclettica, pienamente artistica che resa a similitudine-lontana lascia il terreno zeppo di indizi.
Fa mappe qua e là, privandole però, del principale tesoro: il segreto.
L'incanto artistico e la recensione stessa non possono mettere in fila ed in metafora la sospensione Reale che occorre tra l'opera e la gestazione che le ha dato vita.
"Barst" è un collaboratore d'arte, un addomesticatore di suoni. Un personaggio che fa delle virtù maestrie e soprattutto viceversa. E, in questo proposito, ci dona una precessione dell'impianto sonoro da far bbrrr alle scapole e da far tremare persino la gravità.
L'accostamento più interessante e più intuizionale è
Con - Verso i...
Red Harvest...
(sebbene B. sia ovviamente ben più soft!)
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