Gli Stati Uniti sono da sempre uno dei paesi trainanti del death metal e pertanto non stupisce il continuo proliferare di band che ogni anno riescono ad arrivare alla pubblicazione di materiale proprio.
Dall’ovest degli States provengono i quattro figuri che formano i
Torture Rack, e
“Malefic humiliation” è il loro secondo lavoro che giunge tre anni dopo il debut “
Barbaric persecution” uscito per
Headsplit Records.
Il contenuto di questa nuova fatica non si discosta troppo da ciò che ci hanno proposto nel 2015: un divertente death metal marcio di chiara derivazione
Autopsy/Cannibal Corpse che non ha la pretesa di innovare il genere, seguendo un percorso già tracciato da altri.
Le tracce contenute non sono malaccio, risultano abbastanza divertenti e la struttura lineare senza troppi fronzoli rende l’ascolto fluido e dinamico, peccato però che la registrazione sia fin troppo abbozzata e imprecisa. Nelle intenzioni della band non dubito che
“Malefic humiliation” dovesse avere sonorità retrò, ma la realtà ci riporta solo dei suoni registrati male con un costante fruscio a farci compagnia per quasi mezz’ora.
Va bene l’underground, ma questi non sono particolari irrilevanti no?
Peccato perché la penalizzazione non è di quelle da poco conto, brani come “
Lurking in undercroft” e “Corpse revenge” meritavano quel qualcosa in più che è stato loro tolto.
In generale qui dentro non c’è nulla che non possa non esser fagocitato dal deathster più incallito, gli altri passino pure oltre.
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