Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2018
Durata:43 min.
Etichetta:Massacre Records

Tracklist

  1. CONQUER THE THRONE
  2. RACE TO THE SKY
  3. DESTROYERS OF THE EARTH
  4. THE CHOSEN ONE
  5. LIONHEART
  6. THE CRIMSON THRONE
  7. INTO THE FIRE
  8. A KINGDOM DIVINE
  9. ENDGAME
  10. POSSESSED BY FIRE
  11. WILD EYES

Line up

  • Nick Keim: vocals
  • Christian Sommerfeld: guitar
  • Tobias Pfahl: guitar
  • Björn Boehm: bass
  • Peter Suppinger: drums

Voto medio utenti

Nuova uscita sulla lunga distanza per i Circle Of Silence, la terza con il supporto della Massacre Records, alle quali vanno comunque sommati i primi due lavori autoprodotti, per cui è evidente che ci troviamo di fronte una formazione ormai rodata e scafata, che peraltro, non hai mai perso un componente per strada.

"The Crimson Throne" riparte da dove ci aveva lasciato il precedente album, "‘The Rise of Resistance" che risale già a qualche anno fa (2013), confermando lo stesso approccio musicale della formazione tedesca, sempre ben poco teutonico ma orientato a quel Progressive Power & Thrash che rimanda a gruppi come Angel Dust, Brainstorm o Mystic Prophecy, e uscendo dai loro patri confini anche agli Iced Earth o Stygma IV.

Certo, Nick Keim non è ai livelli di Andy B. Franck o Dirk Thurisch, e tantomeno di un Matt Barlow, comunque resta autore di una più che buona performance, tuttavia non sempre è pienamente supportato dal sound, soprattutto per quanto riguarda la parte ritmica: freddina e poco avvolgente, ma pure da un songwriting non particolarmente variegato, figlio di canzoni che fanno difficoltà a emergere ed esplodere.

Fa un po' specie scoprire che uno dei brani che più si defferenziano sia proprio uno dei più powereggianti e dal marcato inprinting teutonico (con un pizzico di Blind Guardian): "Lionheart", quasi in controtendenza con il mood generale del disco, che ha le sue frecce migliori a livello delle feroci e thrashy "Destroyers of the Earth" e "Possessed by Fire", oppure su episodi come "Into the Fire" e "A Kingdom Divine", brani senza alcun cedimento, dalle ritmiche insistite ben curata dal bravo Peter Suppinger, e con le chitarre affilate ma al contempo con quel marcato tocco melodico (e discretamente maideniane) che ritroviamo anche nel refrain.

Per quanto non si registrino cadute di tono rispetto al passato, bisogna anche sottolineare che non si notano nemmeno evidenti miglioramenti, o perlomeno la sensazione che i Circle Of Silence possano averli in canna.

Ancora rimandati al prossimo album.



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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 12 giu 2018 alle 10:30

Ci sento davvero tanto Brainstorm qui dentro :) Dischetto piacevole

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