Copertina 6

Info

Anno di uscita:2018
Durata:46 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. WE’RE GONNA MAKE IT
  2. NOT FEELING ANYTHING
  3. FAIR WARNING
  4. IT’S ELECTRIC
  5. WHERE YOU BELONG
  6. CAN’T BREATHE ANYMORE
  7. GET READY FOR SOME HARD ROCK
  8. PEOPLE, COME TOGETHER
  9. TEARS IN MY EYES
  10. 17TH OF MAY
  11. CATCH A WAVE
  12. SUNSHINE

Line up

  • Ronni Le Tekro: guitar
  • Diesel Dahl: drums
  • Ove Husemoen: bass
  • Baol Bardot Bulsara: vocals
  • Roger Gilton: keyboards on track #5 and #11
  • Bård Svendsen: backing vocals
  • Tony Harnell: backing vocals on track #6
  • Tim Scott O`Connell: backing vocals on track #1 and track #4
  • Hc Gjestvang: keyboards on track #7
  • Trond Meland: backing vocals on track #5
  • Anette Hofstad: backing vocals on track #5
  • Tom Arne Fossheim: add drums and dubbs on track #7

Voto medio utenti

In qualsiasi modo la vogliate mettere, non si potrà di certo affermare che i TNT non amino “sorprendere” i loro fans. Li avevamo lasciati in pieno afflato “nostalgico”al FRF IV, con lo storico Tony Harnell al microfono, impegnati nella celebrazione del trentesimo compleanno di “Tell no tales” e oggi li ritroviamo con un nuovo cantante a riprendere quel percorso di fusione tra “classico” e “moderno” che da parecchio tempo caratterizza le loro controverse produzioni discografiche.
Il problema è che “XIII” rischia anche di mettere a dura prova la pazienza degli estimatori dei norvegesi, i quali ammettiamolo, sono anni che non incidono veramente sulle “sorti” della musica rock, alternando prestazioni sconcertanti ad apparenti riprese comunque sempre abbastanza lontane dal poter essere giudicate pienamente appaganti e convincenti.
Ancora una volta, accanto a qualche sprazzo tutto sommato apprezzabile, la raccolta propone una serie di momenti piuttosto insipidi e sconclusionati, di certo non all’altezza di un gruppo da annoverare tra i principali protagonisti del metal melodico europeo.
E tutto questo nonostante il nuovo vocalist, Baol Bardot Bulsara, con un timbro tra lo stesso Harnell e Joey Tempest, si dimostri un eccellente interprete (magari non molto carismatico …) e Ronni Le Tekro si confermi un musicista sopraffino per tecnica e inventiva.
A mancare sono proprio le “canzoni”, perse nel vano inseguimento di una creatività Queen-esca o affossate da una patina di formalismo laddove cercano soluzioni maggiormente “convenzionali”.
Tra la piacevole ariosità di “We’re gonna make it” e “Tears in my eyes” si piazzano brani interlocutori come “Not feeling anything” e “Fair warning”, mentre non voglio neanche commentare le palesi cadute di stile esibite in "It’s electric”, "17th of May”, "Catch a wave” e nella terribile “People, come together”, “stramberie” soniche prossime alla molestia.
Where you belong”, “Can’t breathe anymore” e “Sunshine” sono ballate di discreto valore e tuttavia un po’ troppo manierate e lo stesso si può dire per “Get ready for some hard rock”, un anthem gradevole e banalotto, abbastanza irriguardoso nei confronti del prestigioso pedigree degli scandinavi nel campo dell’arena rock.
Rappresentando un passo indietro rispetto al precedente “A farewell to arms”, sebbene, fortunatamente, ancora in grado di collocarsi a una certa “distanza di sicurezza” dal baratro costituito da “New territory” e “Atlantis”, “XIII” è l’ennesima dimostrazione di uno sperpero di risorse e di un preoccupante deficit ispirativo, celati da una sedicente cortina di estrosità … una delusione, insomma, a cui mi sento complessivamente di assegnare, con grande rammarico, soltanto una poco edificante sufficienza.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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