Phenomena - Phenomena IV - Psycho Fantasy

Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2006
Durata:47 min.
Etichetta:Escape
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. SUNRISE
  2. TOUCH MY LIFE
  3. KILLING FOR THE THRILL
  4. SO NEAR SO FAR
  5. CHEMICAL HIGH
  6. HIGHER
  7. 60 SECONDS
  8. CRAZY GROOVES
  9. HOW DO YOU FEEL?
  10. ALL THAT I NEED
  11. GOD FORGIVES

Line up

  • Glenn Hughes, Tony Martin, Keith Murrell, Lee Small, Matt Morton, Joy Strachan: vocals
  • Mel Galley, Andy Shortland, J.J. Marsh: guitar
  • Richard Lynn: bass
  • Orlin Radinsky: drums
  • Ian Rowlands, Tom Brown: keyboards

Voto medio utenti

“Psycho fantasy” rappresenta il quarto episodio della saga denominata Phenomena, un “serial” iniziato nel lontano 1985, che vede alla regia il grande Mel Galley (Trapeze, Whitesnake) e che, come già avvenuto negli episodi precedenti, presenta un cast di assoluta eccellenza, con i nomi di Tony Martin (Black Sabbath), Glenn Hughes (Trapeze, Deep Purple), Keith Murrel (Mama's Boys) e J.J. Marsh (Glenn Hughes, Hughes Turner Project), facilmente individuabili come i primi da inserire nella locandina, per la loro capacità nel richiamare, con cognizione di causa, l’attenzione del pubblico.
A differenza di tanti sequel cinematografici, quelli musicali diretti da Mel sono riusciti costantemente a mantenere uno standard narrativo, creativo e interpretativo (l’aspetto meno “a rischio”, viste le “forze” messe in campo) d’ottimo livello (forse solo “Inner visions” aveva mostrato qualche flessione) e anche la nuova puntata fortunatamente non sfugge alla regola, con una sceneggiatura basata su una storia fatta di hard rock (a volte anche piuttosto “roccioso”) e AOR (in una quantità probabilmente minore che in passato), dalla trama piuttosto emozionante e coinvolgente, come bisognerebbe che fossero tutti i plot di questo tipo e ci si aspetterebbe normalmente da “attori” consumati come questi (e sappiamo che invece qualche volta non si tratta di una garanzia sufficiente!).
E’ sempre un grande piacere ascoltare la vibrazione della preziosa laringe di Glenn Hughes imprimere a “How do you feel?”, “Touch my life” e “Higher” lo slancio decisivo (e probabilmente per il conseguimento di un effetto complessivo così confortante, ha contato anche l’affiatamento con il suo antico compagno di Trapezio), ma anche quella di Tony Martin non scherza affatto, accettando la sfida del suo illustre collega di microfono con l’efficiente prestazione offerta in “Chemical high” e “God forgives”.
Qualche piccola perplessità la lasciano gli sporadici tentativi “d’aggiornamento” sonoro, in particolar modo quelli espressi in “Killing for the thrill”, non tanto per l’approccio squisitamente “concettuale”, quanto per il modo in cui essi vengono attuati, con la conseguenza di far apparire questo brano, almeno nella sua porzione vagamente rap-peggiata, come una sorta di piccolo “corpo estraneo” all’interno del contesto generale dell’albo.
Meritata segnalazione anche per “Sunrise”, a quanto sembra cantata da Lee Small (la documentazione allegata al promo non è molto esauriente al proposito), in pieno ardore Trapeze/Purple MKIII /Whitesnake e per “60 seconds”, dal riff un po’ “Kashmiresco” e contrassegnata dalla raffinata voce di Miss Joy Strachan.
“Psycho fantasy” è un buon lavoro, che cresce con gli ascolti e che immagino farà contenti i vecchi estimatori del progetto e anche i sostenitori di Hughes e Martin, capaci, alla fine, ancora una volta di fare la differenza, seguiti a ruota dai fans di Galley, che di sicuro non ha perso il suo caratteristico tocco.
Non credo ci siano i presupposti per sbancare il botteghino, ma il risultato è indubbiamente parecchio soddisfacente. Produce con dovizia Tom Galley.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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