Per me i
Coroner non sono solo un semplice gruppo musicale, c'è qualcosa di più profondo e misterioso che nemmeno io riesco a spiegare che ci lega indissolubilmente. Sarà forse che ritengo la loro fama sia a lungo stata molto inferiore rispetto ai loro ampi meriti, o che la loro continua voglia di progredire e mutare li abbia portati ad essere una band
UNICA nel panorama metal mondiale, ma non riesco davvero descrivere a parole quanto e come mi senta legato agli svizzeri, ma forse già il fatto che abbia scelto come nickname il loro monicker è più sufficiente come spiegazione. Ritengo tuttavia che il tempo sia stato galantuomo con i Coroner e che il gruppo capitanato da
Tommy Vetterli a partire dal 2011, anno della reunion, abbia finalmente guadagnato quel rispetto ed quel giusto riconoscimento che giustamente spetta loro, oltre ad aver messo in tasca qualche soldino con le loro ormai abbastanza numerose apparizioni live. A testimonianza di questo "revisionismo storico", la potente label
Century Media ha infatti lavorato per la ristampa in CD e LP dei primi tre album dei Coroner che originariamente uscirono per la label tedesca
Noise Records, che ai tempi diede alle stampe dischi di grandissimo valore storico ed artistico come Voivod, Celtic Frost, Kreator e tanti altri.
Non potendo contare su una copia fisica delle ristampe ma solamente dei file audio digitali, non potremo ahimè approfondire aspetti come il booklet che molto spesso fungono da cartina tornasole circa la qualità di un'operazione di questo tipo, ma faremo del nostro meglio per sviscerare il disco. Partiamo prima di tutto da una descrizione puramente musicale di questo lavoro: come certo saprete, i Coroner sono da annoverarsi tra le più importanti band di thrash metal tecnico e
"R.I.P." è il loro esordio discografico del 1987, in cui è davvero chiaro come il gruppo possegga delle qualità tecniche decisamente sopra la media, soprattutto in virtù dell'esplosività chitarristica di Vetterli che da solo è in grado di imbastire un muro sonoro imponente senza bisogno di chitarristi di spalla. L'esordio degli svizzeri è un thrash metal dunque ferocissimo, sparato a velocità spesso sostenuta in un vorticare di scale, riff ed assoli capaci di far esplodere le falangi di qualsiasi normale musicista. Bastano pezzi come "Reborn Through Hate", "Suicide Command", "Spiral Dream" o "Coma" per intravedere l'enorme potenziale della band, che comunque con il proprio disco di esordio non pecca di qualche difetto che rende "R.I.P." un album un po' acerbo, seppure di grandissima caratura. Il disco infatti viaggia quasi sempre con il piede a tavoletta sull'acceleratore, e talvolta i virtuosismi ed il turbinio di riff a cui è assogettato l'ascoltatore possono appesantirne l'ascolto.
Veniamo ora alla ristampa della Century Media: non so voi, ma io sono allergico alle bonus tracks all'interno delle ristampe, ed il fatto che questa nuova edizione ne sia sprovvista lo trovo oltremodo positivo, perchè in questo modo non si va ad intaccare l'essenza stessa del disco. Sinceramente, non mi interessa ascoltare versioni demo, in sala prove o live dal suono quasi incomprensibile ripescati chissà dove, per cui la loro assenza fa guadagnare punti al lavoro della Century Media, ma so di essere una mosca bianca in tal senso.
Come detto, non mi è possibile affrontare il tema booklet e anche se dal punto di vista audio non ho notato particolari discrepanze rispetto all'originale (altro punto a favore per te, Century Media) mi sento di dire che questa ristampa è ben fatta e consiglio a chiunque non abbia nella propria collezione di dischi "R.I.P." di rimediare all'acquisto.