Dopo lo splendido esordio del 2017, a mio avviso uno dei dischi più belli di quell'anno, gli americani Isenordal si ripresentano sul mercato discografico con un album estremamente diverso dal suo predecessore.
Il gruppo, infatti, abbandona, immagino temporaneamente, la componente metal (estrema) della sua proposta e ci offre sei brani di puro Folk, seguendo un percorso che non può non ricordare quello degli Ulver, band alla quale i Nostri devono, sicuramente, più di qualcosa.
"Spectral Embrace" già nel titolo mette in evidenza le sue peculiarità: la musica è calda, ci abbraccia dolcemente, ci accompagna, con gli strumenti acustici, in un viaggio attraverso la natura ed attraverso le tradizioni, ci fa perdere il senso del tempo e dello spazio grazie alle delicati armonie vocali (sia maschili che femminili) ma, contemporaneamente, nasconde una atmosfera minacciosa che, silente, sembra giacere sullo sfondo della delicatezza delle note pronta, eventualmente, ad atterrire.
Gli Isenordal, sebbene in una dimensione diversa da quella dell'esordio, mettono in mostra un talento naturale nel saper comporre melodie affascinanti e nel saper dare vita ad un suono arcano, ritmato, e affascinante all'interno del quale ogni singolo strumento, ogni singola voce, ogni accenno di scream, è perfettamente amalgamato alla ricerca di quell'abbraccio spettrale, evocato nel titolo, che è il modo migliore di definire un album dall'alto valore emozionale e dal pregevolissimo contenuto musicale.
A questo punto sono molto curioso di sapere quale sarà la strada che gli Isenordal decideranno di seguire per il loro futuro.