Copertina 6

Info

Anno di uscita:2018
Durata:27 min.
Etichetta:Earsplit PR

Tracklist

  1. CASKET BATH
  2. NOT YOUR AVERAGE LIQUOR STORE
  3. SO REAL, IT'S NOW
  4. SEEPING THROUGH THE SHOEBOX
  5. TRICHILLO MANIA
  6. THIS IS WHAT YOU GET PT.2
  7. LIVE FAST, DIE SLOW
  8. THIS IS WHAT YOU GET PT.1
  9. CARCASS STEW
  10. BILE-ATION
  11. HACKER
  12. YOU CAN'T WIN
  13. FACE FORAGER
  14. CARNIVAL GROTESQUE

Line up

  • Andre Cornejo: Vocals
  • Greg Wilkinson: Guitar
  • Fern Alberts: Bass
  • Matt Thompson: Drums

Voto medio utenti

Provenienti dall’underground death/grindcore statunitense e con all’attivo una manciata di ep e collaborazioni sodali, il quartetto dei DeathgraVe (sì con la “V” maiuscola, non è un errore di digitazione del sottoscritto) giunge all’importante passo del debut tramite l’interesse della Earsplit.

“So real it’s now” si compone di 14 canzoni la cui durata media è inferiore ai 2 minuti in cui è presente un buon bilanciamento fra le anime death e grind o , per rendere il messaggio ancora più semplice, il “pestato e veloce” non è l’unica strada perseguita.

Anzi in diversi passaggi (v. “Seeping through the shoebox”, “This is what you get pt. 2”, “Live fast, die slow”) si inseriscono soluzioni più rallentate o dissonanti ( la successiva “Trichotillo – mania”) che tanto piacciono ai Napalm Death atte a non trovarci fra le mani un lavoro monocorde.
Durante l’ascolto è risultato piuttosto semplice trovare nel sound dei DeathgraVe riferimenti più o meno espliciti a gruppi appartenenti sia al presente che al passato del genere: Exhumed, Repulsion, Terrorizer, Abscess, in misura diversa, hanno “donato” qualcosa alla band californiana

Tutto ok, tutto bello dunque?
Mi piacerebbe rispondervi affermativamente ma purtroppo non è così.
Il limite principale di “So real it’s now”è che a metà ascolto – quindi a 13 minuti scarsi – la voglia di proseguire è bella che scemata, perché si ha la completa sensazione che la band abbia già detto tutto quello che aveva da dire. Un limite, anzi IL limite, che colpisce la stragrande maggioranza delle band death/grind che cercano di farsi conoscere al di fuori del circuito degli ascoltatori fedeli del genere e che può esser superato con idee e spunti molto personali.
Disco consigliato solo agli amanti della vecchia scuola death/grind. Gli altri guardino altrove.

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