Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2010
Durata:15 min.
Etichetta:Relapse Records

Tracklist

  1. T.R.O.G.
  2. REHASHED
  3. YOU GET NO REMORSE
  4. ENEMY WITHIN
  5. REVOLT YOUR LIFE
  6. TRADITION OF POWER
  7. SIGN OF TIMES
  8. OUT OF CONTROL
  9. SOON
  10. MENTAL STATE
  11. LIFE’S ANIMOSITY
  12. DYING FOR WHO?
  13. TOTAL KOLLAPSE
  14. STRIVE CONCEPTION
  15. NOTHING MATTERS
  16. KILLING TIME
  17. IF YOU USED TO BE PUNK, THEN YOU NEVER WHERE

Line up

  • Shane MacLachlan - Vocals
  • Steve Burda - Guitar
  • Danny Walker - Drums

Voto medio utenti

Direttamente da O.C. [e non parlo della serie televisiva, per fortuna, ma della omonima contea californiana] i Phobia ci propongono, ancora una volta, con il loro ultimo EP, un grind bello ignorante e politicamente scorretto.

La loro combinazione di crust punk e hardcore, unita alla potenza ed alla brutalità del grind, contribuisce a dare un'impronta molto decisa e sporca al sound della band, che si conferma essere una delle più significative rappresentanti del genere, non solo per longevità [ben venti anni di carriera musicale alle spalle], ma anche per la coerenza dimostrata in questi quattro lustri di fedeltà, musicale ed attitudinale, al lessico grind.

E, giusto a prova di quanto appena detto, Unrelenting è un lavoro veloce, velocissimo, in cui l'urlo assolve al suo più primitivo significato, quello di sfogare nervosamente una rabbia latente, e in cui l'approccio di derivazione punk è reso da un'immediatezza portata qui ai suoi livelli più estremi. Per immediatezza s'intende sia la franchezza delle lyrics e dei titoli delle tracks, sia la spontaneità nell'articolazione dei pezzi stessi.
Chi potrebbe essere in disappunto perchè i Phobia azzardano nello stilare una tracklist in cui i brani vanno da una durata massima sempre al di sotto dei due minuti ad una durata minima anche di pochi secondi, ha poco da essere polemico: i Naplam Death con la loro "You, Suffer" ci hanno insegnato che non è necessario arrivare ad un minuto di esecuzione per dire qualcosa, sono tutte solo convenzioni ed in quanto tali non è detto che debbano essere rispettate. Anzi.
E' nello spirito crust/grind essere controcorrente e sfatare chi fa delle convenzioni le proprie convinzioni.

Ed è proprio ciò che ripropognono i Phobia, ad esempio, con la esplicita e concisa "Soon", che con i suoi 6 secondi diventa di diritto la track più corta dell'album.

Adoro le sfuriate di chitarra e di batteria e adoro l'anarchia che trasuda da questo genere musicale, che annovero senza alcuna ombra di dubbio tra i miei generi preferiti in assoluto. E' proprio lo spirito sfacciato che hanno le band che aderiscono al filone che mi ha sempre entusiasmato e che i Phobia dimostrano di avere in pieno. E' palese il loro voler suonare per il puro piacere di farlo, per comunicare, per denunciare, per essere irriverenti e violenti [musicalmente]; zero virtuosismi, quelli lasciamoli ai gruppi power/prog. Qui solo genuinità ma con una sempre ottima maestria tecnico-musicale.

Wheat not meat, thrash not cash, dirt not hurt! In grind we crust!
Recensione a cura di Selenia Marinelli

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