Copertina 7,5

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2005
Durata:58 min.
Etichetta:Inside Out
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. TITANS CLASH AGGRESSIVELY TO KEEP AN EVEN SCORE
  2. SUNSHINE WATERS
  3. THE WEAKENING SOUND
  4. TILTING THE SCALES
  5. THE MAN YOU JUST BECAME
  6. MAN MADE MACHINE
  7. BURN TO SOMETHING NEW
  8. IN THE CENTRE OF AN EMPTY SPACE
  9. THE RECIPE
  10. THIS IS HOME

Line up

  • Niclas Flinck: vocals
  • Carl Westholm: keyboards, piano

Voto medio utenti

Oscura e strana combinazione sonora di diversi stili che hanno radici profonde nel vecchio e nuovo rock progressive,uno stile unico e per questo difficile da mettere a confronto con altre bands attuali,giocato nell'alternarsi di forti contrasti che alternano atmosfere sobrio-malinconico-drammatiche a toni enfatici,rock ed heavy,melodie orecchiabili,arrangiamenti orchestrali classici e moderni, così il duo svedese giunge a questo terzo lavoro in studio con la collaborazione della No Future Orchestra (ensamble formato da membri di sconosciuti e famosi gruppi svedesi i quali preferiscono mantenere l'anonimato) e una corposa sezione di cori che alterna voci operistiche ad altre più infantili o melodiche a secondo dell'atmosfera richiesta dai brani. La voce di Niclas Flink oscilla vertiginosamente tra Fish e Peter Gabriel (ma è priva del tono docile, trascinante ed espressivo tipico del "Market square hero "scozzese), grande invece è il lavoro di Carl Westholm nel cucire stupendi arrangiamenti al piano allo scopo di creare atmosfere uniche e non certo per mostrare segni di egocentrismo (come nella cupa e malinconica "The weakening sound"), per poi passare all'occorrenza sull'enfasi elettronica di stampo new prog combinata con l'uso di effetti ("Burn to something new", ritmo marziale e drumming sostenuto con pause riflessive e grandi aperture melodiche corali, o la più ottimistica e ritmata "This is home", molto in stile pop-prog anni '80 con tanto di coretti in falsetto). Le influenze più evidenti sono facilmente riconoscibili: Genesis (l'intro di tastiere alla Tony Banks in "The man you just became" e la dolcezza di stile nel cantato "gabrielliano"), i Marillion crepuscolari e rabbiosi di "Fugazi", Pink Floyd, le cose più sperimentali di Kate Bush, Peter Hammill e anche gli Electric Light Orchestra (il finale di "Tilting the scale" è simile ad un brano del mitico "Discovery"), e comunque il tocco di stile e personalità si nota in tutti i brani e non scade mai nel plagio forzato, è un disco difficile da assimilare anche dopo molti ascolti e sicuramente innovativo nel panorama del neo prog, ma siamo ben lontani sia dalle lodi sperticate che dalle dure critiche negative che stanno accompagnando la sua promozione, il consiglio è di fare una visita a www.carptree.com e provare di persona.
Recensione a cura di Carlo Viano

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