Saldamente ancorato ai più moderni standard del metal di ultima generazione, melodico, veloce e aggressivo al tempo stesso, la versione propostane dai Light This City si orienta maggiormente verso la componente thrash/death, con qualche punta di rabbioso hardcore nella struttura ritmica dei brani (vedi ultimissima scuola statunitense), e si caratterizza per il cantato femminile.
Detto questo, poco altro ci sarebbe da aggiungere su una formazione valida ma in parte anonima, eccessivamente votata agli standard imposti da decine di altre band nel corso degli ultimi anni, dal cantato di Laura, davvero troppo vicino a quello di una certa Angela, alla generale vena creativa e compositiva di tutta la band, anche sotto questo aspetto visibilmente ispirata dagli Arch Enemy, con una maggior irruenza (specie se paragonati agli ultimi lavori dei loro "maestri") ma una scarsa capacità di risultare originali ed interessanti. Questo il difetto principale di una band valida, dalle buone potenzialità ma che ancora deve far fruttare le proprie capacità per un risultato maggiormente identificabile e interessante. Messi da parte l'odierno swedish death metal e la risposta metal core d'oltre oceano, di questo "Remains of the Gods" rimane davvero ben poco, buon manierismo e niente più.
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