Prosegue la serie di recensioni dedicate alle ristampe che la
Century Media ha realizzato in CD e LP per i primi tre album dei technical thrasher svizzeri
Coroner: oggi è il turno del secondo lavoro in studio
"Punishment For Decadence" originariamente uscito nel 1988 per Noise Records. Come per il precedente "R.I.P." le nostre valutazioni si concentreranno sul comparto audio e non potremo dire la nostra sul booklet del disco, non incluso nella versione promo digitale.
Per la ristampa del secondo disco dei Coroner, l'etichetta ha scelto di utilizzare quella che è la copertina alternativa dell'album e non quella originale raffigurante la morte che suona un osso umano come se fosse un violino, scelta mirata forse ad ingolosire i fan già in possesso di una copia con l'artwork originale. Musicalmente parlando, "Punishment For Decadence" mette in luce un sogrwriting decisamente più maturo rispetto a quello presente nell'esordio "R.I.P.", pur mantenendo intatti i tratti caratteristici del genere: lo stile barocco ed elaborato del guitar work di Tommy Vetterli (o Tommy T. Baron, volendo usare il suo pseudonimo) rimane il fulcro della musica dei Coroner, ma vengono limati gli eccessi che contraddistinguono il precedente diso e cominciamo ad apparire brani che diventeranno tra i più noti della band svizzera, come "Masked Jackal", "Sudden Fall" o "Arc-Lite". La band viaggia ad un tasso tecnico e ad una velocità davvero impressionanti, ma anche una tendenza ad alzare un po' più spesso il piede dall'acceleratore, senza per questo sacrificare il songwriting complesso e molto articolato. Come dimostrano brani come anche la conclusiva "Voyage To Eternity", i Coroner sanno comporre brani atmosferici di grandissimo gusto, e non sono solo degli onanisti dei loro strumenti con una padronanza tecnica ed esecutiva fine a se stessa. La cover di
"Purple Haze" di
Jimi Hendrix posta in coda alla tracklist inaugura la serie di cover dedicate allo storico chitarrista che troveranno spazio negli album successivi, e dimostra l'importanza e l'influenza che la sua musica ha avuto per la compagine svizzera.
Contestualizzando "Punishment For Decadence" all'interno della discografia della band svizzera, questo album fa da rampa di lancio per quello che ritengo sia il trittico della perfezione "No More Color" - "Mental Vortex" - "Grin", il quale rappresenta il culmine artistico del gruppo e che di fatto consegna i Coroner nell'Olimpo dei grandi del metal, anche se probabilmente all'epoca della loro uscita questo riconoscimento non fu dato alla band.
Anche in questo caso, l'assenza di qualsivoglia bonus track mi fa promuovere a pieni voti il lavoro della Century Media, che non snatura o appesantisce con contenuti inutili o di scarsa qualità la ristampa di un album seminale. Se già non lo possedete, ora avete la possibilità di redimervi.
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