No, no, no, non ci siamo proprio. Volevo iniziare l'anno nuovo con qualche bel cd da recensire ed invece, ecco che m'imbatto frontalmente con questi Lowdown, quartetto norvegese al debutto discografico con " Antidote ". Il disco è quanto di più scialbo si possa ascoltare, noioso e prevedibile fino alla morte. La band si cimenta in un'opera di sciacallaggio nei confronti dell'arte dei Pantera, soprattutto quelli del periodo " Far Beyond Driven ", infarcendo il lotto di canzoni con scopiazzature prese da gentaglia, nel senso positivo del termine, come Lamb Of God e Chimaira. In alcuni frangenti si raggiunge anche la glacialità ed il disprezzante distacco tanto caro ai sommi Meshuggah ( si ascolti, ad esempio, la tellurica " Stick It In " ), ma è il groove tipico dei Pantera a farla da padrone. Il disco è ben suonato, assurdo affermare il contrario, così come è ben prodotto da Daniel Bergstrand, uno che di simili sonorità se ne intende - avendo prodotto gente del calibro di In Flames, Strapping Young Lad e gli stessi Meshuggah. ma non si può comunque considerare un buon lavoro. Ok, di dischi veramente originali ne usciranno tre/quattro all'anno e, personalmente, non cerco la mosca bianca dell'originalità a tutti i costi; però è indubbio che di cover band ne è pieno il mondo, quindi trovo assurdo che bands come questi Lowdown possano incidere dischi, quando ci sono centomila bands più meritevoli. Se non ci fosse stata una gloriosa band come i Pantera, che dieci anni or sono stravolse il mondo musicale estremo, influenzandolo quasi letalmente ( nel senso che un'influenza deve dare uno stimolo, un input per metterci del proprio e non, come troppo spesso accade, scimmiottare pedissequamente i Maestri del genere... ), ecco che questo " Antidote " avrebbe fatto gridare al miracolo. Invece la Storia ci narra favole diverse, ed onestamente preferisco passare il tempo a rileggere certe pagine. Non perdete tempo, manco per scarivarvelo.