Non si può certo colpevolizzare chi decide di battere il ferro finché è caldo, e poi in campo Heavy Metal questo suonerebbe addirittura come un controsenso. Però il troppo alla fine storpia e la sovraespostone può diventare controproducente, anche quando i risultati sono più che positivi e strappano applausi e consensi, come nel caso di questo album, "
Metal Souls", ultima uscita dei
Destinia, creatura del chitarrista
Nozumo Wakai.
Ma, accennando al pericolo di un eccesso di presenzialismo, non era a questo musicista giapponese che mi riferivo, quanto al cantante
Ronnie Romero, tanto bravo quanto impegnato, tra i suoi impegni principali con i Ritchie Blackmore's Rainbow e Lords of Black, oltre a quelli con The Ferrymen, CoreLeoni, Walter Giardino's Temple e, ovviamente, con i
Destinia.
Una formazione, questa, in cui si trova davvero in buona compagnia, quella di una sezione ritmica composta da
Marco Mendoza al basso e
Tommy Aldridge alle pelli, una di quelle coppie di musicisti in grado di lasciarti a bocca aperta e che, visto il loro background, potrebbe far pensare a un disco orientato verso sonorità più Hard Rock e magari Seventies (che comunque ritroviamo su "
Take Me One" e "
Ready for Rock"). E’, invece, la mano di
Nozumo Wakai a lasciare la propria impronta e a guidare l'ascoltatore in territori che scopriamo più vicini a un Power & Heavy Metal che spazia dall'ispirazione del mai abbastanza compianto Ronnie James Dio fino alla produzione di Axel Rudi Pell, Masterplan o degli Stratovarius, passando dalle inevitabili influenze malmesteeniane. A riguardo, va sottolineato come
Wakai sia in grado di tenere a freno la propria esuberanza e possibili manie di protagonismo mettendosi sempre al servizio delle singole canzoni. Certo, i suoi assoli arricchiscono brani come la titletrack, il dinamismo di "
The End of Love" e "
Metamorphosis" o l'impatto anthemico della già citata "
Ready for Rock" (peraltro già presente sul debutto "Requiem for a Scream", con alla voce Rob Rock), tuttavia scorrendo il disco non si ha mai l'impressione di trovarsi di fronte alle mire di grandezza di un esasperato guitar hero quanto piuttosto al frutto del lavoro di una formazione solida e ben affiatata.
Ecco perché "
Metal Souls", al di là delle perplessità espresse a inizio recensione, resterà a lungo nel mio lettore.
E spero, anche nel vostro.
[
Metal.it
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